A cosa vi fa pensare questo simbolo?
Potrebbe non dire nulla al primo sguardo,
ma è riuscito a provocare
un bel trambusto in rete.
Questo simbolo si trovava sulla fiancata
di un furgone usato per i test Covid.
Questa foto è reale,
com'è reale il simbolo.
Un post virale su Facebook sosteneva
che quel simbolo rappresentasse Anubi,
l'antica divinità egizia
della morte e della vita oltre la morte.
Queste voci hanno circolato
all'interno di gruppi legati a QAnon,
la teoria cospirazionista
un tempo irrilevante, ora molto in voga.
Per i membri di QAnon,
quel simbolo ha svelato
un complotto dello "Stato profondo"
contro gli americani.
Secondo loro, quei furgoni
avrebbero portato a qualcosa di terribile.
Invece alla fine si è scoperto che
in realtà rappresenta un oritteropo.
Un oritteropo?
Sì, un oritteropo,
che ho scoperto essere un mammifero
notturno africano ghiotto di insetti.
Sarah Spencer,
giornalista di factcheck.org,
si è avventurata nel mondo virtuale
per scoprire da dove viene quel simbolo
e come è finito in relazione
ad una divinità egizia della morte.
All'inizio ci siamo trovati davanti
a questo meme su Facebook:
"Perché un mezzo per test Covid ha
il simbolo di Anubi, il dio della morte?"
Il primo passo è una semplice
ricerca per immagini all'indietro.
Può offrire un punto di partenza
e magari dare un'idea
della diffusione di qualcosa.
Si vede bene il punto
indicato da chi ha creato il meme,
cerchiato in rosso, che è ciò
che l'autore ritiene interessante.
Questo spesso confonderà la ricerca,
ma si può anche scaricare l'immagine
e poi caricarla su un qualsiasi programma
per lavorare sulle immagini.
Una foto come questa
io la taglierei così,
per ottenere una parte
dell'immagine originaria.
Quindi si può usare quella foto
per una ricerca per immagini all'indietro.
Qui su TinEye, potete selezionare
l'immagine che avete tagliato.
A differenza di Google,
TinEye ordina i risultati dal più recente.
In questo caso, l'immagine proveniva
da una rivista economica di Philadelphia,
da un articolo su un'impresa locale
che ha riconvertito i propri mezzi
e li ha offerti come unità
mobili per test Covid durante la pandemia.
L'azienda si chiama
"Oritteropo Trasporti".
A questo punto,
basta una semplicissima ricerca in rete.
Il primo ovvio risultato è il sito
della "Oritteropo Trasporti"
in cui troviamo lo stesso simbolo
che era sul furgone.
Vediamo che hanno
un'unità sanitaria mobile
Molto simile alla nostra.
Una struttura davvero simile,
già, molto simile.
Una funzione molto utile di TinEye
è quella che trova dove un'immagine
è comparsa online per la prima volta.
Una delle prime condivisioni
è avvenuta su 8KUN,
un forum che spesso e volentieri
ospita discussioni tra complottisti.
È qui che molte teorie cospirazioniste
si sviluppano e fanno rumore
prima di sbarcare su Facebook e Twitter.
Quindi che consiglio daresti
ad una persona comune
che trova un'immagine
con affermazioni di questo tipo,
qual è la prima cosa da tenere in mente?
Qual è la prima cosa da fare?
Se mentre scorrete i social,
trovate qualcosa
che sembra stare lì proprio per voi,
con cui siete proprio d'accordo,
che vi fa pensare:
"Sì, è proprio quello che penso!"
Questo dovrebbe
farvi venire qualche dubbio.
Spesso scoprirete che proprio
le cose riportate dai post
che sembrano aver più ragione
sono in realtà false.
Le persone hanno paura oggi,
e il futuro appare incerto.
Leggere qualcosa su internet
e dare per scontata l'ipotesi peggiore,
sembra quasi ragionevole.
Ma, come ci ha detto Sarah,
se sembra troppo giusto,
vale la pena controllare.
E se qualcosa richiede
una spiegazione davvero complessa,
magari c'è una risposta più semplice.
A volte un marchio
è semplicemente un marchio.
A volte un oritteropo
è semplicemente un oritteropo.
E a proposito, come mai un'azienda
di furgoni si chiama "oritteropo"?
Il proprietario ha scelto questo nome
perché in inglese inizia con due A
e in passato esistevano le pagine gialle
del telefono in ordine alfabetico.
Oh certo, c'erano AA Pulizia Tappeti,
AAA Pulizia Tappeti...
E oritteropo in inglese inizia con due AA.
Ecco com'è andata, tutto qui!
Fino alla prossima, non diffondete
fake news. Dite la verità!
Sono Hari Sreenivasan
e questo è Take on Fake.
Grazie per averci seguito.
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