1 00:00:07,800 --> 00:00:10,040 Abemus Papam 2 00:00:10,040 --> 00:00:13,520 Capitolo 1 – La morte del Papa 3 00:00:13,520 --> 00:00:15,440 Il Papa è morto. Lo hanno annunciato   4 00:00:15,440 --> 00:00:20,960 stamattina presto, ma io lo sapevo già da ore.  Lo sentivo nell'aria, nel silenzio delle stanze,   5 00:00:20,960 --> 00:00:25,720 nel modo in cui i passi dei segretari  facevano eco nei corridoi del Vaticano.  6 00:00:25,720 --> 00:00:29,520 Ho recitato le preghiere con gli altri  cardinali, ma nella mia mente c'era   7 00:00:29,520 --> 00:00:36,680 solo un pensiero: adesso inizia il Conclave. Ci siamo raccolti nella Cappella Sistina. Le   8 00:00:36,680 --> 00:00:43,600 porte si sono chiuse dietro di noi, lente,  pesanti. Nessuno ha parlato. Ognuno di noi   9 00:00:43,600 --> 00:00:50,200 sapeva cosa stava per accadere: votare,  pregare, aspettare, e poi votare di nuovo,   10 00:00:50,200 --> 00:00:55,960 ancora e ancora, finché lo Spirito Santo  non ci avrebbe indicato il nome giusto.  11 00:00:55,960 --> 00:01:03,840 Io non ero preparato. Non lo è mai nessuno,  dicono. Ma io sentivo qualcosa di diverso,   12 00:01:03,840 --> 00:01:10,560 un'agitazione profonda, inspiegabile. Non era paura. Non ancora.  13 00:01:11,200 --> 00:01:16,400 Fuori il mondo guardava i camini,  dentro il silenzio era quasi violento.  14 00:01:16,400 --> 00:01:20,520 Ho guardato i volti degli altri cardinali  e ho capito che molti speravano di non   15 00:01:20,520 --> 00:01:24,880 essere scelti. Io per primo. Ma allora perché, quando ho   16 00:01:24,880 --> 00:01:30,080 visto quel primo voto con il mio nome,  il cuore ha iniziato a battere forte?  17 00:01:30,080 --> 00:01:37,200 Forse lo avevo sempre saputo. E forse era  proprio questo il mio più grande terrore. 18 00:01:37,200 --> 00:01:40,080 Capitolo 2 – Il Conclave e la scelta 19 00:01:41,160 --> 00:01:44,440 I voti continuavano a salire. Ogni volta che uno dei cardinali   20 00:01:44,440 --> 00:01:47,800 pronunciava il mio nome, il mio  stomaco si chiudeva un po' di più.  21 00:01:47,800 --> 00:01:51,440 Cercavo di non guardare nessuno,  di sembrare calmo, ma dentro di   22 00:01:51,440 --> 00:01:59,720 me si muoveva qualcosa di incontrollabile. "Melville." Ancora. "Melville." E ancora.  23 00:01:59,720 --> 00:02:05,640 Ho iniziato a sentire un ronzio nelle orecchie,  come se il mondo fuori si stesse allontanando.   24 00:02:05,640 --> 00:02:10,640 Tutto diventava ovattato, lento. Non riuscivo più a seguire il   25 00:02:10,640 --> 00:02:16,640 ritmo delle votazioni. Il mio respiro era  corto, ma non volevo alzare lo sguardo.  26 00:02:16,640 --> 00:02:22,840 Poi il momento: 2/3 dei voti. Elezione confermata.  27 00:02:22,840 --> 00:02:26,960 Mi hanno guardato tutti, in  attesa della mia risposta.  28 00:02:26,960 --> 00:02:34,120 Dovevo dire solo una parola: "Accetto." Le mie labbra si sono mosse da sole. Non   29 00:02:34,120 --> 00:02:37,920 so neanche come ho fatto. Sentivo mani sulle spalle,   30 00:02:37,920 --> 00:02:42,040 sorrisi, preghiere sussurrate. Mi hanno portato nella stanza   31 00:02:42,040 --> 00:02:46,600 per vestirmi da Papa, ma io non  riuscivo a guardarmi allo specchio.  32 00:02:46,600 --> 00:02:51,840 "Devi prepararti. Tra poco ti affaccerai  al mondo," mi ha detto qualcuno.  33 00:02:51,840 --> 00:02:57,960 Ho annuito, ma il cuore era una pietra. E mentre camminavo verso il balcone,   34 00:02:57,960 --> 00:03:03,440 qualcosa in me si è spezzato. Io non ce la facevo. 35 00:03:03,440 --> 00:03:07,440 Capitolo 3 – Il rifiuto 36 00:03:07,440 --> 00:03:12,160 Le tende rosse erano davanti a me. Bastava un passo. Bastava affacciarsi.  37 00:03:12,160 --> 00:03:16,520 Il maestro delle cerimonie era pronto. La folla in piazza, sotto la pioggia,   38 00:03:16,520 --> 00:03:22,720 aspettava quel momento: "Abemus Papam." Io ero lì, vestito di bianco. Ma dentro   39 00:03:22,720 --> 00:03:25,720 sentivo solo buio. Mi girava la testa,   40 00:03:25,720 --> 00:03:31,400 il respiro corto, le mani fredde. "Eminenza, è il momento," ha   41 00:03:31,400 --> 00:03:37,600 sussurrato qualcuno dietro di me. Io non mi muovevo. Non potevo. Non volevo.  42 00:03:37,600 --> 00:03:44,720 Le parole mi rimbalzavano nella mente come un eco:  "Tu sei il Papa. Tu guiderai milioni di persone.   43 00:03:44,720 --> 00:03:50,120 Tu sei la voce di Dio sulla Terra." Ma io… io non ce l’ho. Non ho   44 00:03:50,120 --> 00:03:54,640 quella voce. Non ho la forza. Ho fatto un passo indietro.  45 00:03:54,640 --> 00:04:00,080 Ho sussurrato: "Non posso.  Mi dispiace. Non posso."  46 00:04:00,080 --> 00:04:05,160 Silenzio. Uno di quegli  istanti che sembrano eterni.  47 00:04:05,800 --> 00:04:09,840 Poi, caos. Mani che cercano di fermarmi, voci che   48 00:04:09,840 --> 00:04:17,560 mi chiamano, cardinali che si guardano confusi. Io camminavo via. Non correvo. Camminavo lento,   49 00:04:17,560 --> 00:04:22,280 verso un corridoio, verso qualcosa  che neanch’io sapevo spiegare.  50 00:04:22,280 --> 00:04:25,440 Sono tornato nella mia  stanza e ho chiuso la porta.  51 00:04:25,440 --> 00:04:30,840 Mi sono seduto. Il Papa è stato eletto, ma il Papa non c’è. 52 00:04:31,560 --> 00:04:36,120 Capitolo 4 – Lo psicoanalista in Vaticano 53 00:04:36,120 --> 00:04:41,960 Il giorno dopo non sono uscito dalla mia stanza. Non ho toccato cibo. Non ho detto una parola.  54 00:04:41,960 --> 00:04:47,600 Sentivo bussare, ogni tanto. Poi più  nulla. Solo il rumore del mio respiro.  55 00:04:47,600 --> 00:04:53,120 Poi, nel pomeriggio, hanno bussato ancora. Ma questa volta sono entrati:   56 00:04:53,120 --> 00:04:58,280 un cardinale e uno sconosciuto. Un uomo distinto, giacca elegante,   57 00:04:58,280 --> 00:05:04,000 occhiali sottili. Non era un prete. "È uno psicoanalista," ha detto il cardinale,   58 00:05:04,000 --> 00:05:09,200 cercando il mio sguardo. Io ho annuito piano.  59 00:05:09,200 --> 00:05:13,000 Forse era quello che volevano:  qualcuno che mi aggiustasse.  60 00:05:13,000 --> 00:05:17,800 L’uomo si è presentato con voce calma. Ha detto che non ero malato, che non   61 00:05:17,800 --> 00:05:24,400 ero solo, che era lì per ascoltarmi. "Non voglio essere Papa," ho detto.  62 00:05:24,400 --> 00:05:32,440 È stata la prima frase dopo ore di silenzio. Lui non si è sorpreso. Ha solo chiesto: "Perché?"  63 00:05:32,440 --> 00:05:38,120 Ma io non sapevo rispondere. Non era paura del potere. Non era debolezza.  64 00:05:38,120 --> 00:05:43,520 Era qualcosa di più profondo.  Una mancanza. Un vuoto.  65 00:05:43,520 --> 00:05:50,600 Abbiamo parlato per un po’. Poco, in realtà. Poi lui ha detto che serviva tempo,   66 00:05:50,600 --> 00:05:57,560 che le crisi non si risolvono in un giorno. Io ho pensato: esse non si risolvono affatto.  67 00:05:57,560 --> 00:06:04,200 Quella notte ho fatto un sogno. E al risveglio ho deciso di uscire. 68 00:06:04,200 --> 00:06:07,240 Capitolo 5 – Fuga nella città 69 00:06:08,080 --> 00:06:12,760 All’alba, prima che il Vaticano si  svegliasse, ho aperto la porta e sono uscito.  70 00:06:12,760 --> 00:06:19,240 Senza la veste bianca. Senza anello. Senza scorta. Solo un cappotto scuro e un berretto.  71 00:06:19,240 --> 00:06:21,800 Nessuno mi ha fermato. Sono entrato in un   72 00:06:21,800 --> 00:06:26,720 autobus, come un uomo qualunque. Seduto tra la gente, ascoltavo le voci,   73 00:06:26,720 --> 00:06:31,640 i suoni, il mondo vero. Nessuno sapeva chi fossi.  74 00:06:31,640 --> 00:06:34,960 Per la prima volta, dopo giorni, respiravo.  75 00:06:34,960 --> 00:06:40,080 Roma era diversa da come la ricordavo.  O forse ero io a essere diverso.  76 00:06:40,080 --> 00:06:44,880 Camminavo senza meta, seguendo solo le gambe. Mi sono ritrovato in una piazza,   77 00:06:44,880 --> 00:06:50,840 poi in un parco, poi davanti a un teatro. Una compagnia stava provando uno spettacolo.  78 00:06:50,840 --> 00:06:56,240 Mi sono fermato a guardare. Una donna mi ha notato: "Cerchi qualcuno?"  79 00:06:56,840 --> 00:07:02,800 "No, forse me stesso," ho risposto, sorridendo. Mi ha invitato dentro.  80 00:07:02,800 --> 00:07:08,400 Ho osservato le prove. Gli attori che  sbagliavano, ridevano, ricominciavano.  81 00:07:08,400 --> 00:07:16,720 Nessuno era perfetto. Nessuno doveva esserlo. Uno di loro mi ha chiesto: "Lei lavora a teatro?"  82 00:07:16,720 --> 00:07:24,040 Ho esitato. "No, ma ho recitato spesso una parte." Quella sera, per la prima volta,   83 00:07:24,040 --> 00:07:28,600 non mi sono sentito un simbolo. E per la prima volta ho pensato:  84 00:07:28,600 --> 00:07:37,040 forse io non sono fatto per essere Papa. Ma come si dice questo al mondo intero? 85 00:07:37,040 --> 00:07:41,240 Capitolo 6 – Il mondo aspetta 86 00:07:41,240 --> 00:07:45,240 Intanto in Vaticano era il caos. Le televisioni di tutto il mondo   87 00:07:45,240 --> 00:07:48,320 continuavano a ripetere: "Il Papa è stato eletto,   88 00:07:48,320 --> 00:07:53,400 ma non si è ancora affacciato. La fumata  bianca c’è stata, ma nessuna benedizione,   89 00:07:53,400 --> 00:08:01,080 nessun nome, nessuna voce. Solo silenzio." I cardinali cercavano di proteggere il segreto.  90 00:08:01,080 --> 00:08:05,320 "È in preghiera," dicevano.  "Ha bisogno di raccoglimento."  91 00:08:05,320 --> 00:08:08,760 Ma ormai si capiva che qualcosa non andava.  92 00:08:09,360 --> 00:08:14,400 Io guardavo tutto questo da una piccola  stanza in un albergo vicino a Trastevere.  93 00:08:14,400 --> 00:08:20,480 Il televisore acceso. Il mio volto  ovunque, anche se sfocato, rubato.  94 00:08:20,480 --> 00:08:26,920 I giornalisti cercavano risposte. I fedeli pregavano. Alcuni erano già delusi.  95 00:08:26,920 --> 00:08:31,680 Io… io non sapevo ancora cosa fare. Parlavo ogni giorno con lo   96 00:08:31,680 --> 00:08:35,640 psicoanalista, al telefono. Gli raccontavo delle passeggiate,   97 00:08:35,640 --> 00:08:40,960 delle risate che avevo sentito tra gli  attori, dei sogni strani che facevo.  98 00:08:40,960 --> 00:08:45,360 "E se non torno?" gli ho chiesto una sera. "E se invece torni?"  99 00:08:45,360 --> 00:08:47,920 "Ma da uomo?" Ha risposto lui.  100 00:08:47,920 --> 00:08:51,640 Quella frase mi è rimasta in testa per ore. Da uomo.  101 00:08:51,640 --> 00:08:54,280 Non da simbolo. Non da maschera.  102 00:08:54,280 --> 00:08:59,320 Ma fuori, intanto, il tempo passava. E il mondo aspettava.  103 00:08:59,320 --> 00:09:04,640 Io avevo scelto di fuggire. Ma ora dovevo scegliere se affrontare. 104 00:09:04,640 --> 00:09:08,200 Capitolo 7 – Il ritorno 105 00:09:08,200 --> 00:09:12,840 Sono tornato in Vaticano una mattina  presto, come ero uscito: in silenzio.  106 00:09:12,840 --> 00:09:17,000 Nessuno mi ha applaudito. Nessuno mi ha abbracciato.  107 00:09:17,000 --> 00:09:21,320 Solo sguardi bassi, sospiri  di sollievo e tanta tensione.  108 00:09:21,320 --> 00:09:26,280 Mi hanno accolto in una piccola stanza  dove mi attendevano i cardinali più vicini.  109 00:09:26,280 --> 00:09:32,600 Mi aspettavano parole, decisioni, un segnale. Ma io non avevo ancora nulla di pronto.  110 00:09:32,600 --> 00:09:37,480 "Cosa dobbiamo dire al mondo?" ha chiesto  uno di loro, cercando di nascondere l’ansia.  111 00:09:37,480 --> 00:09:41,760 Li ho guardati. E per la prima volta ho parlato con sincerità:  112 00:09:41,760 --> 00:09:46,400 "Dite che il Papa ha bisogno  di tempo. Dite che è umano."  113 00:09:46,400 --> 00:09:52,000 Silenzio. Poi qualche mormorio. Delusione, forse.  114 00:09:52,000 --> 00:09:55,800 Ma anche rispetto. Ho chiesto di vedere il mio psicoanalista,   115 00:09:55,800 --> 00:10:01,240 questa volta dentro le mura sacre. È venuto senza esitare.  116 00:10:01,240 --> 00:10:05,520 Ci siamo seduti uno di fronte  all’altro, come vecchi amici.  117 00:10:05,520 --> 00:10:09,840 "Ha deciso, allora?" mi ha chiesto. Io ho annuito.  118 00:10:09,840 --> 00:10:16,240 "Sì. Ho deciso di non fingere più. E quindi… non sono pronto.  119 00:10:16,240 --> 00:10:20,320 Forse non lo sarò mai." Lui non ha risposto.  120 00:10:20,320 --> 00:10:25,360 Si è limitato a guardarmi con  uno sguardo calmo, quasi sereno.  121 00:10:25,360 --> 00:10:33,040 Avevo trovato la mia voce. Ora restava solo da usarla. Davanti a tutti. 122 00:10:33,040 --> 00:10:36,560 Capitolo 8 – Il coraggio e la verità 123 00:10:37,480 --> 00:10:41,640 Quel giorno la piazza era di nuovo piena. Ombrelli. Mani giunte. Occhi   124 00:10:41,640 --> 00:10:45,920 fissi su quel balcone vuoto. Le telecamere inquadravano ogni dettaglio.  125 00:10:45,920 --> 00:10:49,200 I giornalisti parlavano di  tutto, pur di riempire l’attesa.  126 00:10:49,200 --> 00:10:58,160 E io, dietro quelle tende rosse, respiravo piano. Non avevo più paura. Avevo solo verità.  127 00:10:58,160 --> 00:11:02,320 Il maestro delle cerimonie mi fece un cenno. Potevo uscire.  128 00:11:02,320 --> 00:11:07,280 Ma non per diventare Papa. Per dire al mondo che non lo sarei stato.  129 00:11:07,280 --> 00:11:11,360 Sono apparso. L’intera piazza ha trattenuto il fiato.  130 00:11:11,360 --> 00:11:14,720 Ho guardato quell’oceano di  volti e mi sono sentito piccolo.  131 00:11:14,720 --> 00:11:18,320 Ma finalmente reale. Ho preso il microfono.  132 00:11:18,320 --> 00:11:22,920 "Fratelli e sorelle," ho  cominciato, la voce ferma,  133 00:11:22,920 --> 00:11:26,640 "non ce la faccio. Non posso  accettare il ruolo di Papa.  134 00:11:26,640 --> 00:11:31,800 Perché un Papa deve credere, deve  guidare, deve parlare con la voce di Dio.  135 00:11:31,800 --> 00:11:38,600 Io sento solo la mia." Un mormorio. Poi un lungo silenzio.  136 00:11:38,600 --> 00:11:42,200 Ma io continuavo: "Vi chiedo perdono.  137 00:11:42,200 --> 00:11:47,600 Ma vi chiedo anche di accettare la mia  umanità, il mio limite, il mio vuoto."  138 00:11:47,600 --> 00:11:52,080 Poi ho abbassato il microfono. Il mondo non era pronto.  139 00:11:52,080 --> 00:11:55,240 Ma io sì. E in quel momento, per la prima volta,   140 00:11:55,240 --> 00:12:17,800 ho sentito dentro di me una nuova forza: non essere Papa, ma essere me.