< Return to Video

Learn Italian with Roman Holiday (A2–B1) | Simplified Italian text with English Translation

  • 0:09 - 0:17
    Capitolo 1 – La principessa stanca
    Roma. Una città bellissima,  
  • 0:17 - 0:24
    piena di storia, sole e profumo di caffè. 
    Ma io non vedo niente di tutto questo. 
  • 0:24 - 0:30
    Mi chiamo Anna, sono una principessa. E tutti 
    pensano che la mia vita sia perfetta, ma nessuno  
  • 0:30 - 0:38
    sa quanto sia difficile respirare quando ogni tuo 
    gesto è programmato. Sveglia all’alba, colazione  
  • 0:38 - 0:48
    con dieci persone, riunioni, incontri, discorsi. 
    Tutti mi parlano, ma nessuno mi ascolta davvero. 
  • 0:48 - 0:55
    Oggi siamo arrivati a Roma per una visita 
    ufficiale e la città è in festa. Fiori ovunque,  
  • 0:55 - 1:03
    fotografi, saluti e inchini. Io sorrido, certo, 
    è il mio lavoro sorridere, ma in realtà mi sento  
  • 1:03 - 1:10
    sopraffatta. Sento di aver bisogno di aiuto.
    Dopo cena, nel mio appartamento del palazzo,  
  • 1:10 - 1:16
    il medico di corte entra silenzioso: 
    “Principessa, questa iniezione  
  • 1:16 - 1:24
    l’aiuterà a rilassarsi,” dice con voce calma.
    Poco dopo, sento la testa diventare leggera.  
  • 1:24 - 1:31
    È strano, ma piacevole, come se tutto intorno 
    si muovesse più lento. Mi sdraio sul divano,  
  • 1:31 - 1:38
    ma dentro di me cresce una voglia troppo forte 
    di scappare, di uscire da quella prigione dorata. 
  • 1:38 - 1:45
    Allora, senza avvisare nessuno, indosso un 
    cappotto semplice, senza corone, senza titoli,  
  • 1:45 - 1:53
    e scendo dal palazzo da una porta secondaria. 
    Nessuno mi ferma, nessuno si accorge di niente. 
  • 1:53 - 2:00
    Le strade di Roma sono vive, rumorose, vere. 
    Mi siedo su una panchina vicino al Tevere,  
  • 2:00 - 2:06
    l’aria è fresca, la città brilla 
    sotto le luci. Mi sento libera. 
  • 2:06 - 2:10
    Ma improvvisamente, il mondo 
    comincia a girare, le gambe non  
  • 2:10 - 2:18
    mi reggono più e il cuore batte forte e veloce.
    L’iniezione iniziava a fare veramente effetto. 
  • 2:18 - 2:25
    L’ultima cosa che vedo è un uomo che mi 
    guarda sorpreso. Poi tutto diventa buio. 
  • 2:25 - 2:34
    Chi è? Dove sono finita?
    Capitolo 2 – Una notte di libertà 
  • 2:35 - 2:40
    Quando riapro gli occhi, vedo un soffitto 
    sconosciuto. Non ci sono lampadari dorati,  
  • 2:40 - 2:46
    né tende di seta, solo una stanza semplice, 
    piccola, con una finestra aperta e l’aria della  
  • 2:46 - 2:51
    notte che entra leggera.
    “Ehi… tutto bene?” 
  • 2:51 - 2:58
    Mi giro lentamente, un uomo mi sta 
    guardando. È giovane, forse sui trent’anni,  
  • 2:58 - 3:06
    con i capelli spettinati e lo sguardo 
    attento, sembra sorpreso, ma non spaventato. 
  • 3:06 - 3:14
    “Ti ho trovata addormentata su una panchina. Era 
    tardi, pioveva… sembravi un po’ fuori posto.” 
  • 3:14 - 3:20
    Provo a rispondere, ma ho la bocca 
    secca. Lui mi porge un bicchiere d’acqua,  
  • 3:20 - 3:27
    che bevo tutto in un sorso.
    “Come ti chiami?” mi chiede. 
  • 3:27 - 3:34
    Mi fermo un secondo. Dire Principessa 
    Anna non è una buona idea. 
  • 3:34 - 3:40
    “…Anya” rispondo. È il primo 
    nome che mi viene in mente. 
  • 3:40 - 3:50
    Lui sorride. “Io sono Joe Bradley, giornalista.”
    Cerco di alzarmi ma le gambe tremano ancora,  
  • 3:50 - 3:57
    anche se mi sento un po’ meglio. 
    “Scusa per il disturbo, adesso vado.” 
  • 3:57 - 4:05
    Joe mi guarda perplesso. “A quest’ora? Non sai 
    nemmeno dove sei. Aspetta almeno domattina.  
  • 4:05 - 4:14
    C’è un divano, puoi dormire lì, tranquilla.”
    Ha ragione. Mi risiedo piano. Lui mi offre  
  • 4:14 - 4:20
    una coperta e sparisce in cucina.
    Mentre chiudo gli occhi, sento i  
  • 4:20 - 4:28
    rumori della città che dorme. È una pace 
    strana, una libertà che non ho mai provato. 
  • 4:28 - 4:35
    Ma dentro di me so che questo uomo tornerà 
    a farmi delle domande. E che la mia piccola  
  • 4:35 - 4:43
    bugia — Anya — potrebbe durare poco.
    Domani sarà un giorno difficile. 
  • 4:43 - 4:49
    Capitolo 3 – Incontro con Joe
    Mi sveglio con il profumo del caffè,  
  • 4:49 - 4:56
    la luce entra dalla finestra e per un attimo 
    dimentico tutto: il protocollo, i vestiti stretti,  
  • 4:56 - 5:02
    i discorsi ufficiali.
    Poi sento una voce: 
  • 5:02 - 5:08
    “Buongiorno, principessa.”
    Mi blocco. Mi ha scoperta? 
  • 5:09 - 5:13
    Alzo lo sguardo, Joe è in piedi 
    con due tazze in mano e un sorriso  
  • 5:13 - 5:22
    ironico. “Scherzo. Buongiorno, Anya.”
    Tiro un sospiro di sollievo, prendo la  
  • 5:22 - 5:32
    tazza e bevo piano. Il caffè è forte, vero. Non 
    come quello annacquato che mi danno a corte. 
  • 5:32 - 5:37
    Joe mi guarda mentre bevo. 
    “Allora, da dove vieni?” 
  • 5:38 - 5:43
    Pausa. Non posso dire la verità, 
    non posso parlare del mio Paese,  
  • 5:43 - 5:51
    della mia famiglia, dei miei doveri.
    “Dal nord,” dico. “Sono in vacanza da sola.” 
  • 5:52 - 6:00
    “Interessante.” Joe accenna un sorriso ma i 
    suoi occhi mi osservano troppo attentamente. 
  • 6:00 - 6:09
    Lui è diverso dagli uomini che conosco: non 
    si inchina, non finge, è curioso ma calmo e  
  • 6:09 - 6:15
    sicuro di sé. Mi mette un po’ a disagio 
    ma allo stesso tempo mi incuriosisce. 
  • 6:15 - 6:23
    Dopo colazione, Joe si mette la giacca e 
    prende il cappello. “Ti va di fare un giro?” 
  • 6:23 - 6:30
    Mi illumino. “Davvero?”
    “Ti faccio vedere Roma, come non l’hai mai vista.” 
  • 6:30 - 6:38
    Io annuisco, entusiasta. Non posso dire di no!
    Ma appena esco dalla porta, lui si ferma un  
  • 6:38 - 6:44
    momento. Tira fuori il portafoglio, guarda 
    qualcosa, poi lo rimette via in fretta. 
  • 6:45 - 6:48
    Non capisco.
    In realtà lui adesso sa chi sono,  
  • 6:48 - 6:57
    e quel giro per Roma… per lui è molto più di 
    una passeggiata. Ma questo io non lo sapevo… 
  • 6:57 - 7:06
    Capitolo 4 – Un giorno a Roma
    Roma è meravigliosa. Camminiamo tra  
  • 7:06 - 7:11
    vicoli stretti e piazze immense, con il sole 
    che scalda la pelle e il rumore dei motorini  
  • 7:11 - 7:18
    che passa veloce. Joe mi mostra ogni angolo 
    come se fosse casa sua e io mi sento leggera. 
  • 7:18 - 7:27
    “Questa è Piazza di Spagna,” dice. “Qui 
    la gente si siede, sogna, si innamora.” 
  • 7:27 - 7:34
    Io mi siedo sui gradini, rido, tolgo le 
    scarpe. Mi sembra di vivere per la prima volta.  
  • 7:34 - 7:42
    Nessun impegno, nessun fotografo, 
    nessuna regola. Solo io… e lui. 
  • 7:42 - 7:47
    Ma Joe è silenzioso, ogni 
    tanto guarda l’orologio. E poi,  
  • 7:47 - 7:54
    quando pensa che io non lo veda, tira fuori 
    un piccolo taccuino e scrive qualcosa. 
  • 7:54 - 8:00
    “Che fai?” chiedo, curiosa.
    “Niente, prendo appunti.” 
  • 8:01 - 8:05
    “Su di me?”
    “Magari.” sorride,  
  • 8:05 - 8:11
    ma cambia argomento. “Hai fame?”
    Mangiamo in una trattoria semplice,  
  • 8:11 - 8:17
    con tavoli di legno e tovaglie a 
    quadretti. Ordina per me: pasta,  
  • 8:17 - 8:26
    pane, vino leggero. Tutto ha un sapore nuovo.
    Ogni tanto, nella sua voce, sento qualcosa  
  • 8:26 - 8:31
    di strano. Come se ci fosse un 
    secondo pensiero dietro le parole. 
  • 8:32 - 8:40
    Quello che non so è che Joe, questa mattina, è 
    andato in redazione. Ha visto la mia foto sul  
  • 8:40 - 8:47
    giornale: “Principessa Anna scompare durante 
    la visita a Roma”. E adesso ha un piano. 
  • 8:47 - 8:54
    Un articolo esclusivo. Un’intervista 
    segreta. Una notizia da prima pagina. 
  • 8:55 - 9:02
    Io? Io vedo solo Roma. Lui invece… 
    vede il colpo della sua carriera. 
  • 9:02 - 9:08
    Ma qualcosa nei suoi occhi 
    cambia e io non so ancora quanto. 
  • 9:08 - 9:16
    Capitolo 5 – La Vespa e la Fontana di Trevi
    “Mai guidato una Vespa?” chiede Joe,  
  • 9:16 - 9:26
    con quel suo sorriso mezzo serio, mezzo ironico.
    Scuoto la testa, ma gli occhi brillano. “Mai.” 
  • 9:27 - 9:32
    “È il momento giusto.”
    Mi sistema il casco,  
  • 9:32 - 9:41
    mi spiega velocemente i comandi, poi mi lascia 
    da sola. “Vai piano,” dice. “Roma non scappa.” 
  • 9:41 - 9:47
    Le mani mi tremano un po’, ma accelero. La Vespa 
    salta come un cavallo selvaggio, e io grido di  
  • 9:47 - 9:54
    gioia. Il vento nei capelli, il rumore della 
    città, la gente che ride vedendomi passare. 
  • 9:54 - 10:01
    Joe mi segue correndo, poi salta 
    dietro di me. “Ok, adesso guido io!” 
  • 10:01 - 10:10
    Giriamo tutta Roma: il Colosseo, il mercato, 
    le strade del centro. Sembra un sogno. 
  • 10:10 - 10:17
    Poi arriviamo davanti a una fontana enorme, 
    bianca, piena di statue. “È la Fontana di  
  • 10:17 - 10:23
    Trevi,” dice Joe. “Si lancia una 
    moneta ed esprimi un desiderio.” 
  • 10:25 - 10:31
    Prendo una moneta, la tengo stretta tra le 
    dita e penso a tutto quello che ho perso,  
  • 10:31 - 10:41
    a tutto quello che, forse, posso ancora avere.
    Chiudo gli occhi e lascio andare la moneta.  
  • 10:42 - 10:49
    Non dico il desiderio ad alta voce 
    ma Joe mi guardae forse l’ha capito. 
  • 10:49 - 10:53
    Nel pomeriggio ci fermiamo 
    in un parco, sotto un albero,  
  • 10:53 - 11:00
    Joe stende la giacca per farmi sedere. 
    Parliamo per ore di tutto e di niente. 
  • 11:00 - 11:06
    E per un attimo dimentico chi sono. 
    Sono solo una ragazza in vacanza a Roma. 
  • 11:06 - 11:14
    Ma non siamo soli. Da lontano, un uomo con 
    una macchina fotografica scatta una foto. 
  • 11:14 - 11:21
    Questa non è solo una giornata perfetta, è 
    anche l’inizio di una verità che qualcuno,  
  • 11:21 - 11:31
    molto presto, dovrà affrontare.
    Capitolo 6 – Il fotografo segreto 
  • 11:31 - 11:37
    Non mi accorgo di nulla. Io rido, 
    corro, parlo e Joe mi guarda, risponde,  
  • 11:37 - 11:43
    ma a volte resta in silenzio. Come se 
    ascoltasse un’altra voce dentro di sé. 
  • 11:43 - 11:48
    “Chi era quell’uomo con il cappello?” 
    chiedo, mentre beviamo una bibita seduti  
  • 11:48 - 11:55
    a un tavolino. L’ho visto due o tre volte 
    durante la giornata, sempre nei paraggi,  
  • 11:55 - 12:02
    sempre con una macchina fotografica.
    Joe si finge sorpreso. “Quale uomo?” 
  • 12:03 - 12:08
    “Quello che scattava foto. 
    Non sembrava un turista.” 
  • 12:08 - 12:15
    Lui ride, ma non troppo convinto. 
    “Roma è piena di gente curiosa.” 
  • 12:15 - 12:20
    Cambio discorso perché non voglio 
    rovinare il momento. Ma qualcosa  
  • 12:20 - 12:28
    dentro di me si muove, una piccola ombra.
    L’uomo con il cappello si chiama Irving. È  
  • 12:28 - 12:35
    un fotografo, il fotografo di Joe. E tutto quello 
    che faccio — la Vespa, il gelato, la Fontana di  
  • 12:35 - 12:44
    Trevi — finisce nel suo rullino. Ma ovviamente, 
    questa era un’altra delle cose che non sapevo. 
  • 12:44 - 12:50
    Joe ha promesso al suo capo un’esclusiva: una 
    giornata con la principessa misteriosamente  
  • 12:50 - 13:00
    scomparsa. Una bomba giornalistica, fama e soldi.
    Solo che ora non è più così semplice perché ogni  
  • 13:00 - 13:07
    parola che dico, ogni sorriso che faccio 
    comincia a toccarlo e lui non è più sicuro  
  • 13:07 - 13:13
    di cosa voglia davvero.
    “Domani,” dice Joe mentre  
  • 13:13 - 13:19
    camminiamo verso il fiume, “potresti 
    raccontarmi qualcosa di te. Davvero.” 
  • 13:20 - 13:27
    Io lo guardo. “Forse.”
    La verità è vicina, troppo vicina. E tra le  
  • 13:27 - 13:35
    luci del tramonto e il rumore dell’acqua, sento 
    che questa giornata non finirà come le altre. 
  • 13:35 - 13:41
    Qualcosa sta per cambiare tra 
    noi. O forse dentro di me. 
  • 13:41 - 13:47
    Capitolo 7 – La verità a metà
    Il giorno dopo, Joe arriva  
  • 13:47 - 13:54
    presto. Mi trova seduta sul letto, con 
    lo sguardo fisso fuori dalla finestra. 
  • 13:54 - 14:01
    “Sei pronta per un altro giro?” chiede. 
    Ma stavolta la sua voce è meno leggera. 
  • 14:01 - 14:08
    Io annuisco ma dentro sento un peso.
    Passeggiamo per i giardini del Gianicolo.  
  • 14:08 - 14:15
    La vista su Roma è mozzafiato ma Joe 
    sembra nervoso. Si sistema il colletto,  
  • 14:15 - 14:20
    si passa la mano tra i capelli.
    “Anya…” comincia. 
  • 14:20 - 14:25
    “Sì?”
    “Tu non sei proprio una turista, vero?” 
  • 14:25 - 14:33
    Mi fermo, il cuore batte più 
    veloce. Lo guardo. Lui mi guarda. 
  • 14:33 - 14:40
    “Chi sei davvero?”
    Vorrei rispondere e dirgli tutto. Dirgli  
  • 14:40 - 14:46
    che mi chiamo Anna, che sono una principessa, 
    che ho disobbedito a ogni regola per vivere,  
  • 14:46 - 14:51
    per respirare, ma ho paura.
    “Non sono chi pensi,” dico  
  • 14:51 - 14:59
    solo. “Ma non voglio mentirti.”
    Joe abbassa lo sguardo. “Io neanche.” 
  • 14:59 - 15:05
    Lo dice piano, come se avesse paura 
    delle sue stesse parole. Poi aggiunge:  
  • 15:05 - 15:11
    “Volevo scrivere un articolo su di te, 
    sapevo chi eri già da ieri mattina.” 
  • 15:11 - 15:14
    È come se l’aria diventasse 
    improvvisamente fredda. 
  • 15:14 - 15:21
    “Mi hai usata?” chiedo.
    “No… almeno non più.” 
  • 15:21 - 15:29
    Silenzio. Il vento soffia tra gli 
    alberi. Una foglia cade tra noi. 
  • 15:29 - 15:35
    “Quindi tutto questo?”
    “Era reale. Lo è ancora.” 
  • 15:35 - 15:39
    Vorrei credergli ma dentro 
    sento qualcosa rompersi. 
  • 15:39 - 15:47
    E in quel momento, una macchina elegante si ferma 
    vicino alla fontana. Scende un uomo in giacca  
  • 15:47 - 15:56
    nera. È uno dei miei e mi sta cercando.
    Il tempo che ho rubato sta per finire. 
  • 15:56 - 16:03
    Capitolo 8 – Il ritorno
    Non corro, non grido e  
  • 16:03 - 16:09
    non scappo. Guardo solo quell’uomo in giacca 
    scura che si avvicina. Il suo sguardo è fermo,  
  • 16:09 - 16:16
    severo sa chi sono e sa dove devo tornare.
    Joe resta immobile e non dice niente,  
  • 16:16 - 16:22
    forse perché capisce che è finita.
    L’uomo si avvicina a me e parla con  
  • 16:22 - 16:32
    rispetto. “Sua Altezza, è ora di tornare.”
    Annuisco, non protesto. Sento la stanchezza  
  • 16:32 - 16:40
    entrare in ogni parte del mio corpo.
    Joe abbassa lo sguardo. “Anna…” 
  • 16:40 - 16:44
    Mi volto verso di lui.
    “Non scriverai quell’articolo,  
  • 16:44 - 16:52
    vero?” gli chiedo, a bassa voce.
    Lui fa un mezzo sorriso, amaro. “No,  
  • 16:52 - 16:56
    ma Irving ha le foto.”
    “Bruciale.” 
  • 16:57 - 17:06
    Lui annuisce piano, ma non so se lo farà davvero.
    Salgo in macchina. La portiera si chiude. E con  
  • 17:06 - 17:12
    quel gesto, tutto si chiude: 
    la mia libertà, la leggerezza,  
  • 17:12 - 17:19
    la giornata rubata a una vita che non ho scelto.
    Guardando dal finestrino, vedo Joe rimanere solo  
  • 17:19 - 17:27
    nella piazza. Non fa un passo, non alza la mano 
    ma solo lo sguardo e in quegli occhi c’è tutto:  
  • 17:27 - 17:32
    rabbia, rimpianto… e qualcosa 
    che assomiglia a un addio. 
  • 17:32 - 17:37
    Non piango, non ora, ma 
    dentro ogni ricordo brucia. 
  • 17:38 - 17:44
    Mentre la macchina parte, sento la 
    città allontanarsi. Le sue strade,  
  • 17:44 - 17:51
    la fontana, la Vespa… e lui.
    Torno ad essere chi sono sempre stata  
  • 17:51 - 17:58
    ma non sarò mai più la stessa.
    Capitolo 9 – L’intervista 
  • 17:59 - 18:05
    Il giorno dopo, indosso di nuovo il 
    mio abito ufficiale, trucco perfetto,  
  • 18:05 - 18:12
    spilla di famiglia sul petto, mani ferme.
    Sono di nuovo Lei, la principessa. 
  • 18:12 - 18:18
    Ma dentro, qualcosa si è spento.
    La conferenza stampa è pronta:  
  • 18:18 - 18:25
    le luci, i microfoni, i giornalisti in prima 
    fila. Tutti aspettano di sentire la verità.  
  • 18:26 - 18:32
    Dove sono stata e perché.
    Salgo sul palco e il mio segretario  
  • 18:32 - 18:40
    mi porge il discorso preparato. Lo prendo, lo 
    guardo e lo piego con calma mettendolo via. 
  • 18:40 - 18:45
    Parlo a braccio.
    “Chiedo scusa per l’assenza non annunciata.  
  • 18:46 - 18:55
    Ho avuto un momento... privato e credo che 
    ogni essere umano, a volte, ne abbia bisogno.” 
  • 18:55 - 19:02
    Silenzio. Nessuno fiata.
    “Ringrazio la città di Roma e chi  
  • 19:02 - 19:10
    mi ha aiutata senza sapere chi fossi davvero.”
    I miei occhi cercano la sala. Lo vedo, è lì,  
  • 19:10 - 19:20
    in piedi in fondo. Joe. Camicia chiara, giacca 
    stropicciata, lo sguardo fisso su di me. 
  • 19:20 - 19:27
    Lo so: ha deciso, non pubblicherà nulla.
    La conferenza finisce, i giornalisti  
  • 19:27 - 19:34
    urlano domande, ma io scendo in fretta. 
    Passo davanti a Joe. Per un secondo ci  
  • 19:34 - 19:39
    guardiamo ma nessuno sorride.
    C’è qualcosa nei suoi occhi. 
  • 19:39 - 19:44
    Un “ti capisco”.
    Un “ti ricorderò”. 
  • 19:45 - 19:51
    Poi lui si gira e esce. Io torno 
    nei corridoi dorati della mia vita.  
  • 19:51 - 20:00
    Lontano da lui, lontano da me.
    Capitolo 10 – Un ultimo saluto 
  • 20:00 - 20:07
    Sono passati solo due giorni, ma mi sembrano anni.
    Roma continua a vivere là fuori, rumorosa e  
  • 20:07 - 20:13
    luminosa, mentre io resto chiusa nel 
    mio palazzo, tra incontri ufficiali,  
  • 20:13 - 20:23
    pranzi eleganti e discorsi scritti da altri.
    Ma oggi, per la prima volta, qualcosa è diverso. 
  • 20:23 - 20:27
    Mi dicono che c’è un giornalista americano 
    in visita che fa parte di una delegazione  
  • 20:27 - 20:32
    internazionale. Vogliono che 
    lo riceva per un breve saluto. 
  • 20:32 - 20:39
    Accetto, anche se so già chi sarà.
    La porta si apre. Joe entra. 
  • 20:39 - 20:45
    È vestito con cura, ma ha ancora quell’aria 
    da ragazzo che non segue mai le regole fino  
  • 20:45 - 20:52
    in fondo. Ci stringiamo la mano, un gesto 
    semplice, ma pieno di cose non dette. 
  • 20:53 - 21:00
    Ci sediamo l’uno di fronte all’altra, 
    sotto gli occhi attenti dei diplomatici. 
  • 21:00 - 21:08
    “È un onore incontrarla, Altezza,” dice lui.
    “L’onore è mio, signor Bradley.” 
  • 21:08 - 21:14
    Sorridiamo solo con gli occhi.
    Parliamo del nulla: del tempo,  
  • 21:14 - 21:21
    dei monumenti, della stampa internazionale. 
    Una conversazione vuota davanti agli altri. 
  • 21:22 - 21:27
    Ma poi, mentre si alza per 
    andarsene, Joe fa un piccolo gesto.  
  • 21:27 - 21:35
    Mi porge una busta chiusa che nessuno nota.
    “Un ricordo del tuo tempo in Italia,” dice. 
  • 21:35 - 21:40
    La prendo e la tengo stretta, 
    ma non la apro subito. 
  • 21:40 - 21:49
    Solo quando lui è ormai uscito, sola nella mia 
    stanza, la apro piano. Dentro c’è una fotografia:  
  • 21:49 - 21:57
    io sulla Vespa, mentre rido, libera.
    Nessun titolo. Nessun articolo. Solo  
  • 21:57 - 22:00
    quell’immagine.
    Un frammento di  
  • 22:00 - 22:06
    felicità rubata, un segreto tra noi.
    E, forse, il nostro vero addio.
Title:
Learn Italian with Roman Holiday (A2–B1) | Simplified Italian text with English Translation
Description:

more » « less
Video Language:
Italian
Duration:
22:17

Italian subtitles

Revisions