-
Ciao a tutti e benvenuti a questo nuovo modulo, il numero 3
-
del nostro corso sulla motricità orofacciale e alimentazione neonatale
-
In questo modulo continueremo a parlare della terapia miofunzionale neonatale
-
ovviamente basata su evidenze scientifiche
-
Ricordiamo che il nostro obiettivo più importante è comprendere tutto questo sviluppo e portarlo alla pratica medica
-
La nostra prima lezione si focalizzerà sull'intendere questa visione globale
-
di intervento e di stimolazione neuromotoria sui neonati
-
Qui abbiamo gli obiettivi e i contenuti di questa presentazione
-
come obiettivo primario abbiamo quello di comprendere i principii dell'intervento globale dei neonati neuromotori
-
e conoscere le strategie di stimolazione a livello sensomotorio della suzione e dell'alimentazione
-
Stessa cosa per i contenuti, andremo a vedere i fondamenti dell'intervento globale
-
il ruolo del micro e del macro ambiente, come influisce il tatto terapeutico
-
la stimolazione sensomotoria e l'osservazione dei segnali di allerta
-
Cominciamo
-
Quando parliamo di intervento su neonati con sfide neuromotorie
-
è fondamentale comprendere che non è sufficiente lavorare solo a livello della bocca
-
ma faremo invece un focus generale
-
Tale modello di intervento generale ci inviterà a vedere il bebè come un tutto
-
il suo sistema neuromotorio, la sua organizzazione sensoriale
-
il suo tono posturale ed anche il suo
mondo affettivo
-
Guardando quest'immagine che ricordo essere quella inerente
-
la teoria sinattiva della dottoressa Als vediamo come si integrano
-
all'interno di questi anelli concentrici aspetti come la postura, l'ambiente e le relazioni
-
ossia come sto organizzando il mio sistema con l'attenzione ed anche i sistemi di stato
-
Questo includerà il rispettare il riposo, evitare interventi non necessari
-
contenere i procedimenti dolorosi e soprattutto leggere e rispettare i segnali dei bebè
-
Questi focus che vi voglio presentare lungo tutto questo modulo
-
sono sempre in linea con il modello Nidcap in cui ogni intervento
-
si adatta al neurosviluppo individuale di ogni bebè
-
Quindi qualche elemento importante include l'evitare carezze stimolanti nei minori di 32 settimane
-
promuovere il metodo canguro quando il bebè è medicalmente stabile
-
e sappiamo che questo può essere fatto dalle settimane dalla 27 alla 28
-
Dare priorità al tatto organizzato ed infine usare nel modo migliore
-
tutti gli strumenti terapeutici che abbiamo ma in modo individualizzato
-
L'intervento su questa popolazione quindi dev'essere integrale, rispettosa
-
dev'essere focalizzata sul neurosviluppo, ossia non possiamo solamente considerare
-
che il nostro ruolo all'interno del reparto sarà quello di togliere quelle sonde ed abilitare la via orale
-
Dobbiamo invece considerare che tutti questi aspetti devono puntare sempre
-
al neurosviluppo e soprattutto devono essere sostenuti dall'evidenza scientifica
-
Il nostro approccio deve considerare dimensioni fondamentali come la terapia motoria orale
-
l'allenamento della deglutizione e dell'alimentazione
-
l'aumento progressivo dell'offerta
per via orale
-
per arrivare finalmente a fare questa transizione ideale dalla sonda al seno materno
-
e fornitura di informazioni sull'allattamento al seno, dobbiamo cioè avere come focus l'allattamento materno
-
nel momento in cui la famiglia è disposta, vuole e se è informata di tutti i benefici
-
Tutte queste azioni stanno connesse con quello che è il processo di maturazione del bebè
-
e vanno a cercare di promuovere un'alimentazione sicura, efficiente e piacevole
-
non possiamo dimenticare che questa dev'essere un'esperienza positiva
-
Questa pianificazione clinica non può essere arbitraria, basata su quello che penso e che per me ha un senso
-
Si deve sostenere sulla pratica basata sulle evidenze e sappiamo che tale pratica
-
andrà ad aggiungere tre pilastri essenziali
-
L'esperienza professionale che è importante all'interno della pratica basata sull'evidenza
-
La migliore evidenza scientifica disponibile
-
e i valori e le aspettative della famiglia
-
Considereremo tutti questi aspetti per poter determinare la strumentazione che useremo
-
E per quanto riguarda l'evidenza qui di lato vi metto la piramide dell'evidenza scientifica
-
perché non tutti gli studi hanno lo stesso peso, ma è importante leggere sempre con criterio
-
e comprendere che ci sono alcune tematiche che hanno meno info
-
e quindi troveremo evidenze che nella piramide magari non è molto rilevante
-
ma che per quella tematica poco studiata invece lo sarà
-
Con queste info che vi sto fornendo non voglio darvi l'idea che
-
in caso avessimo un livello di evidenza magari non molto rilevante
-
ciò sta ad indicare che si tratta di una cattiva evidenza
-
Dobbiamo analizzare sempre in modo individuale le tematiche che stiamo leggendo
-
Quindi qui vediamo che sulla cima abbiamo la cuspide delle gerarchie
-
dove si trovano le revisioni sistematiche e i studi randomizzati controllati
-
Dopo più in basso abbiamo gli stud di coorte, gli studi caso-controllo
-
ed infine le opinioni degli esperti
-
Come professionisti dobbiamo imparare a distinguere queste fonti
-
per prendere decisioni mediche più sicure e con buone fondamenta
-
Riassumendo, intervenire non sarà solamente fare qualcosa
-
ma dobbiamo sapere perché lo facciamo, quando lo facciamo
-
e per chi lo stiamo facendo
-
Qui vi presento quindi una revisione sistematica
-
che già sappiamo essere all'interno della cuspide della piramide
-
Viene pubblicata da autori che sono abbastanza riconosciuti su questo campo
-
Abbiamo qui Joan Arvedson e collaboratori i quali analizzarono l'effetto degli interventi motori orali
-
nell'alimentazione e nella deglutizione di bebè prematuri
-
L'obiettivo di questa revisione fu stimare quale fosse l'impatto degli interventi
-
sia nei parametri fisiologici sia in quelli funzionali
-
includendo anche l'efficienza della suzione, i tempi dell'alimentazione e la presa di peso
-
Loro inclusero 12 studi dopo il loro criterio di inclusione ed esclusione
-
e trattarono 3 tipologie principali di intervento
-
la suzione non nutritiva, che venne presentata per la maggiore negli studi
-
la stimolazione orale periorale e combinare le due precedenti
-
la stimolazione sensoriale e la suzione
non nutritiva
-
Quali furono alcune delle scoperte che riscontrarono?
-
Che questi interventi possono migliorare tanto la fisiologia della suzione e della deglutizione
-
ridurre il tempo necessario per raggiungere un'alimentazione orale più funzionale
-
e in particolare, la suzione non nutritiva insieme con la stimolazione orale
-
mostrò di ottenere risultati molto più consistenti per quanto riguardava
-
la presa di peso e sulla transizione dalla sonda alla via orale
-
Tuttavia menzionano che esiste molta variabilità metodologica tra gli studi
-
Pertanto indicano che si necessitano molte più ricerche con protocolli molto più standardizzati
-
Ma questa revisione è buona perché sostiene molte delle pratiche mediche
-
che stiamo applicando all'interno dei reparti neonatali
-
e all'interno di quella che è la terapia miofunzionale su questa popolazione neonatale ed il focus generale
-
ma ci ricorda anche la necessità di continuare a valutare in modo critico le evidenze
-
per poter migliorare infine il nostro approccio medico
-
Quindi qual è l'obiettivo principale all'interno della terapia nel reparto neonatale
-
o con questa popolazione che ha
molte sfide?
-
L'obiettivo è di favorire, ottimizzare e migliorare la funzione motoria orale dei neonati
-
promuovendo una deglutizione suzione e alimentazione funzionale, sicura
-
per raggiungere una coordinazione respiratoria adeguata della triade completa
-
senza compromettere il neurosviluppo
-
E tutto questo deve essere basato sui segnali individuali di ciascun bebè
-
Quindi l'obiettivo è abbastanza più grande rispetto al solo essere transizione
-
o solo suzione non nutritiva o solo togliere una sonda
-
Qui in centro si trova nei segnali, ossia che siamo capaci di osservare i segnali dei bebè
-
comprendere la loro organizzazione neurologica più in la di un'età cronologica
-
Sarebbe a dire che non dovremmo dire che a 34 settimane farà questo, a 32 quest'altro e così via
-
Dovremmo intendere ogni bebè nel suo proprio mondo sulla base dei segnali che ci stanno fornendo
-
Quindi qui ci domandiamo cosa dovremmo considerare per creare programmi individualizzati
-
per poter dire che con questo bebè farò questo, con quest'altro farò quest'altra cosa?
-
Dovremmo considerare 2 aspetti importanti che sono
-
gli aspetti generali e quelli specifici
-
Guardare un bebè e la sua famiglia
-
e poter integrare tanto gli aspetti generali come quelli specifici
-
e in tal modo conformare un piano terapeutico molto buono.