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La semplice gioia e il potere dell'osservazione distaccata

  • 0:05 - 0:08
    [Video sottotitolato in italiano]
  • 0:08 - 0:13
    La semplice gioia
    e il potere dell'osservazione distaccata
  • 0:13 - 0:15
    18 febbraio 2025
  • 0:16 - 0:21
    [Interlocutore 1] Guruji, voglio ringraziarti.
  • 0:21 - 0:31
    Mi sento benedetto
    [Mooji] Sì.
  • 0:35 - 0:44
    [Interl. 1] Sembra che qualcosa dentro sia...
  • 0:44 - 0:49
    non so se 'cambiato' sia la parola giusta,
  • 0:49 - 0:56
    ma qualcosa sta succedendo;
    sta accadendo all'interno.
  • 0:56 - 1:00
    [Mooji] Ottimo!
    [Interl. 1] Sì.
  • 1:05 - 1:09
    A volte ci sono momenti difficili,
  • 1:09 - 1:23
    ma qualcosa riesce a fare da testimone
    all'intera scena,
  • 1:23 - 1:32
    la scena della persona quando soffre
    e pure quando gioisce.
  • 1:32 - 1:35
    [Mooji] In realtà, la parola 'testimone'
  • 1:35 - 1:42
    significa ciò o colui che è consapevole
    di qualcosa, ma che non vi è coinvolto.
  • 1:42 - 1:45
    Questo significa 'testimoniare', no?
  • 1:45 - 1:52
    Ecco perché in tribunale lo chiamano,
    chiedono al prossimo testimone di farsi avanti.
  • 1:52 - 1:56
    Immaginate un caso giudiziario,
    come ho detto prima:
  • 1:56 - 2:04
    magari qualcuno stava camminando
    e aveva visto il semaforo cambiare colore,
  • 2:04 - 2:09
    poi una macchina era passata col rosso
    scontrandosi con un'altra.
  • 2:09 - 2:13
    Erano usciti i due autisti,
    avevano iniziato a litigare,
  • 2:13 - 2:19
    un uomo aveva colpito una persona,
    il suo cane aveva morso l'uomo
  • 2:19 - 2:23
    e il caso era finito in tribunale.
    Ora serve un testimone,
  • 2:23 - 2:28
    arriva il primo e il giudice chiede:
    "Prego, ci dica lei dov'era?",
  • 2:28 - 2:31
    "Ero fermo al semaforo, vostro onore,
  • 2:31 - 2:35
    "e ho visto la macchina rossa
    colpire la macchina blu.
  • 2:35 - 2:40
    "Poi ho visto un uomo arrivare
    e colpire la signora".
  • 2:40 - 2:47
    "E poi cos'è successo?",
    "Poi il suo cane è uscito dalla macchina".
  • 2:47 - 2:53
    "Il cane era legato in macchina?",
    "No, la signora ha aperto la portiera
  • 2:53 - 3:01
    "il cane è uscito e ha morso l'uomo",
    "Bene, e poi cos'è successo?",
  • 3:01 - 3:08
    "Be', sembrava che prima fossero uno contro uno,
    quindi il cane era di troppo e l'ho afferrato".
  • 3:08 - 3:14
    "Allora lei non è più un testimone:
    era coinvolto nella scena del reato.
  • 3:14 - 3:18
    "Chiamiamo il secondo testimone:
    dove si trovava?",
  • 3:18 - 3:24
    "Ero dall'altra parte della strada,
    ho visto arrivare l'uomo e sentito le sue parole.
  • 3:24 - 3:30
    "E allora cos'è successo?",
    "Ho visto intervenire un uomo,
  • 3:30 - 3:34
    "gli ho detto di lasciar stare,
    che non c'entrava nulla.
  • 3:34 - 3:41
    "Lui mi ha chiesto chi ero, io solo osservavo.
    Lui mi ha colpito in faccia e io nelle palle".
  • 3:41 - 3:46
    "Ma lei non è un testimone:
    pure lei era parte attiva della scena".
  • 3:46 - 3:49
    Quindi chi è il testimone?
  • 3:49 - 3:55
    Non puoi essere davvero il testimone
    se ti fai coinvolgere in quel modo,
  • 3:55 - 4:00
    perché appena ti fai coinvolgere,
    la testimonianza è compromessa.
  • 4:00 - 4:05
    A meno che tu non dica:
    "Ho visto la mia mente andare lì,
  • 4:05 - 4:11
    "in un certo senso osservavo dentro di me
    e ho visto salire un po' di rabbia;
  • 4:11 - 4:17
    "ma osservavo anche tutto questo...",
    quale tribunale accetterebbe una cosa simile?
  • 4:17 - 4:24
    "Il corpo è intervenuto, ha colpito la persona,
    ha fermato il cane e così via,
  • 4:24 - 4:30
    "ma io ero abbastanza calmo nella mia mente":
    chi lo accetterebbe? [Risate]
  • 4:30 - 4:33
    Nessuno lo accetterebbe.
  • 4:33 - 4:38
    Un testimone del genere è plausibile,
    nel nostro esempio?
  • 4:38 - 4:43
    Vedo facce che fanno questo cenno. [Risate]
  • 4:43 - 4:48
    'Osservare' qui,
    significa che vedi emergere le tue emozioni,
  • 4:48 - 4:55
    vedi scenari che si creano nella mente,
    percepisci i giudizi che sorgono,
  • 4:55 - 4:58
    ma prendi distanza da essi.
  • 4:58 - 5:04
    Vedi scenari che potrebbero provocare
    una tua forte identificazione emotiva,
  • 5:04 - 5:09
    ma non ti colleghi alla loro energia:
    qualcosa in te prende distanza
  • 5:09 - 5:14
    e devi continuare a ricordare
    che sei qui solo come spettatore:
  • 5:14 - 5:20
    in questa osservazione non mi accade nulla,
    perché non sono coinvolto. Capisci?
  • 5:20 - 5:24
    Senza coinvolgimento
    la scena non prosegue, in realtà,
  • 5:24 - 5:33
    perché le serve il coinvolgimento di un 'te',
    e di solito lo ottiene.
  • 5:33 - 5:39
    Se però continui a mantenere l'attenzione
    nell'autoconsapevolezza,
  • 5:39 - 5:45
    allora l'osservatore diventa consapevole di sé,
    piuttosto che della situazione.
  • 5:45 - 5:48
    Ecco cosa succede.
  • 5:48 - 5:53
    Dapprima, quando osservi,
    la mente butta là una storia dopo l'altra,
  • 5:53 - 6:00
    avverti quel movimento e poi vieni richiamato:
    "Sii l'osservatore! Distaccati!".
  • 6:00 - 6:04
    La mente continua a sfrigolare,
  • 6:04 - 6:11
    ma chi è quello che è consapevole di tutto ciò,
    compresi i sentimenti personali?
  • 6:11 - 6:19
    Parliamo di quello: cos'è quello?
    Allora tutto inizia a rallentare.
  • 6:19 - 6:24
    Questo accade ogni volta che osservi
  • 6:24 - 6:28
    e dall'osservazione emerge qualcosa di più grande:
  • 6:28 - 6:32
    la consapevolezza di sé prende vita
  • 6:32 - 6:40
    e quando l'autoconsapevolezza prende vita,
    le scene perdono il loro potere di attirarti,
  • 6:40 - 6:50
    perché qui non c'è esaltazione,
    c'è la gioia spaziosa della presenza.
  • 6:50 - 6:58
    All'inizio però, ci vuole un enorme sforzo
    per non cadere nel riflesso d'identificarti.
  • 6:58 - 7:06
    Questo è ciò che dico:
    impara a non farlo diventare affar tuo.
  • 7:06 - 7:13
    Ma anche il senso della persona che...
    se non c'è quest'ultimo, sei distaccato!
  • 7:13 - 7:21
    Per cui osserva sul serio la persona. Capisci?
  • 7:21 - 7:23
    A poco a poco, diventa così.
  • 7:23 - 7:31
    Direi che questo
    è uno degli esercizi spirituali più potenti,
  • 7:31 - 7:40
    perché non ha bisogno di altro supporto,
    solo osservare e chiarire quale dei due sei tu:
  • 7:40 - 7:45
    tu oltre 'te', tu oltre 'te', la persona.
  • 7:45 - 7:47
    C'è qualcosa che è qui,
  • 7:47 - 7:54
    e a un certo punto non puoi nemmeno chiamarlo 'te'.
  • 7:54 - 8:00
    Ciò che è qui è solo una sorta di presenza,
  • 8:00 - 8:08
    e non è una presenza alla quale potresti
    chiedere: "E tu, da dove sbuchi?",
  • 8:08 - 8:14
    assorbe l'io dentro di sé
    e riempie ogni cosa qui dentro,
  • 8:14 - 8:19
    ogni cellula gioisce
  • 8:19 - 8:26
    in uno spazio di pace, serenità e gioia.
  • 8:26 - 8:31
    Potresti anche chiamarlo 'amore'.
  • 8:31 - 8:38
    Il calore del momento si trasforma,
    è come se stesse irradiando,
  • 8:38 - 8:41
    conquistando tutto.
  • 8:41 - 8:44
    È questo il tuo potere!
  • 8:47 - 8:53
    Più lo eserciti, più qualcosa si sente sollevato.
  • 8:53 - 8:58
    Il mondo non ti pesa più addosso,
  • 8:58 - 9:05
    diventa come...
  • 9:05 - 9:12
    sei come avvolto, avvolto in uno spazio invisibile,
  • 9:12 - 9:19
    come un bozzolo di silenzio e agisci da lì,
    attraverso il bozzolo puoi stringere la mano,
  • 9:19 - 9:25
    dire: "Ciao, come stai?", ma è come se
    il rumore del mondo fosse più lontano.
  • 9:25 - 9:31
    C'è una pace e un vero apprezzamento grato.
  • 9:31 - 9:37
    La sensazione di essere minacciati
    personalmente si allontana
  • 9:37 - 9:43
    e viene sostituita da un sentimento universale
    di unità e gioia.
  • 9:43 - 9:51
    Forse non accade tutto in una volta,
    magari avverti solo il sollievo di essere qui,
  • 9:51 - 10:00
    però, più rispetto concedi a questo,
    a questo che è te stesso, il tuo Sé,
  • 10:00 - 10:07
    più ti sembra di caricarti;
    sei in carica nel Sé, ed è molto bello.
  • 10:07 - 10:25
    [Interl. 1] Prego ogni giorno,
    che Dio mi dia più saggezza, forza,
  • 10:25 - 10:32
    perché qualcosa può vedere
    che, come hai detto tu prima,
  • 10:32 - 10:36
    c'è una sorta di evitamento.
  • 10:36 - 10:42
    Ci sono entrambi, il voler evitare,
    ma anche l'altro lato:
  • 10:42 - 10:50
    c'è l'amore,
  • 10:50 - 10:59
    c'è il desiderio, la spinta forte;
    ma ci sono ancora entrambi i lati.
  • 10:59 - 11:05
    [Mooji] Anche dopo la realizzazione del Sé,
    il gioco della dualità è ancora attivo,
  • 11:05 - 11:08
    ma ha un tono diverso.
  • 11:08 - 11:14
    Non dovremmo sorprenderci,
    la dualità si manifesta, ma ha un tono diverso:
  • 11:14 - 11:20
    quando le forze dell'ego si placano,
    allora accade nella presenza,
  • 11:20 - 11:29
    quindi non esperisci il mondo tramite la persona,
    ma attraverso la presenza,
  • 11:29 - 11:33
    e la presenza è infinitamente più benevole
    della persona.
  • 11:33 - 11:43
    [Interl. 1] Sì, è meno attaccata
    alla persona-ego-mente.
  • 11:43 - 11:48
    Grazie.
  • 11:48 - 11:52
    [Mooji] Questa presenza che non è abbinata a nulla,
  • 11:52 - 11:57
    è il guru del mondo, in ciascuno.
  • 12:00 - 12:05
    [Interl. 2] Guruji, posso chiederti una cosa?
    [Mooji] Va bene.
  • 12:05 - 12:10
    [Interl. 2] È possibile che ci sia
    un funzionamento particolare?
  • 12:10 - 12:13
    Questo sistema potrebbe funzionare così:
  • 12:13 - 12:19
    potrebbe essere che ci sia solo una vite,
    un perno a cui l'identità è fissata?
  • 12:19 - 12:29
    C'è solo una cosa che la regge,
    e quando la estrai, allora potrebbe dis...
  • 12:29 - 12:36
    [Mooji] Questo 'estrarre' significa vedere
    che pure la persona è fenomenica.
  • 12:36 - 12:44
    Noi siamo la presenza, l'Essere stesso,
    che si esprime attraverso la convinzione:
  • 12:44 - 12:49
    "Io sono il corpo, una donna,
    un uomo, ho questa età" e così via.
  • 12:49 - 12:55
    L'Essere prende tutte le qualità del corpo,
    afferma che sono qualità sue,
  • 12:55 - 12:59
    e nel farlo, assume l'identità della persona.
  • 12:59 - 13:05
    Quando assume l'identità di una persona,
    entra inevitabilmente in una tipologia;
  • 13:05 - 13:08
    diventa uno dei tanti.
  • 13:08 - 13:15
    Quando torna all'essere, nel modo di cui parlo,
    diventa coscienza universale.
  • 13:17 - 13:24
    [Interl. 2] Potrebbe esserci una convinzione,
    una singola convinzione dell'ego, che...?
  • 13:24 - 13:30
    [Mooji] La convinzione è: "Io sono la persona.
  • 13:30 - 13:35
    "Io sono questa struttura. Sono nato qui.
  • 13:35 - 13:41
    "Questa è la mia età".
    Ecco la convinzione, definiamola singola
  • 13:41 - 13:46
    ed è basata sul collocare se stessi nel corpo:
    "Io sono questo corpo",
  • 13:46 - 13:55
    quel pensiero da solo
    genera vite di esperienze e lotte varie.
  • 13:58 - 14:02
    [Interl. 2] Ecco perché hai appena chiesto:
    "Ci credi?".
  • 14:02 - 14:08
    [Mooji] Sì, finché ci crediamo, e noi ci crediamo,
  • 14:08 - 14:15
    questa è la benzina del motore della personalità,
  • 14:15 - 14:17
    va avanti così.
  • 14:17 - 14:23
    E non cade e basta, avviene di rado;
    a volte, semplicemente se ne va,
  • 14:23 - 14:28
    ma in genere, solo con l'osservazione ripetuta
    perde decisamente potere.
  • 14:28 - 14:35
    Considerando da quanto stava lì,
    è probabile che lo perda molto rapidamente,
  • 14:35 - 14:41
    perché l'orientamento naturale dell'essere
    è evolversi, cioè dissolvere l'ego;
  • 14:41 - 14:43
    questo significa 'evolvere'.
  • 14:43 - 14:49
    Ma ritrovarti laddove torni,
    non è mai uno shock: è sempre una gioia;
  • 14:49 - 14:57
    quando ritorni lì, scopri che ci sei ancora,
    ma senza tutto il bagaglio della personalità.
  • 14:57 - 15:04
    Alcune caratteristiche possono continuare,
    ma pian piano scompariranno anch'esse.
  • 15:06 - 15:11
    [Interl. 2] Guruji,
    vedo che molto si scioglie da sé,
  • 15:11 - 15:15
    si sciolgono molte cose,
    e per tua grazia, ultimamente...
  • 15:15 - 15:20
    [Mooji] Non dargli troppa attenzione,
    perché è rischioso.
  • 15:20 - 15:27
    Ora pensi: "Cinque, quattro, tre, due,
    sette! Sette? Sei, cinque, quindici?",
  • 15:27 - 15:30
    non dargli troppa attenzione:
  • 15:30 - 15:34
    si tratta soprattutto del fatto
    che ogni cosa è vista,
  • 15:34 - 15:39
    e se viene osservata,
    ciò che la osserva non è un numero.
  • 15:39 - 15:43
    Non dare alcuna forma a Quello; nessuna.
  • 15:43 - 15:49
    Se gli dai una forma diventa un'entità:
    il Sé non è un'entità,
  • 15:49 - 15:58
    è pura coscienza,
    pura consapevolezza, sconfinata.
  • 15:58 - 16:06
    Per l'espressione umana della coscienza,
    risvegliarsi a questo è raro; accade di rado,
  • 16:06 - 16:09
    tuttavia, ciascuno di noi è Quello.
  • 16:12 - 16:19
    E siamo qui per questo;
    o almeno lo siamo dal mio punto di vista.
  • 16:19 - 16:25
    Però la mente egoica non si arrende,
    non dice: "Bene, se vai lì, io ti lascio",
  • 16:25 - 16:29
    no, stai con Quello e non importa per quanto tempo.
  • 16:29 - 16:36
    "Oh sei stato lasciato così per centinaia di...",
    non importa, non ha importanza.
  • 16:41 - 16:44
    Om. Grazie, grazie.
  • 16:46 - 16:53
    Signore dell'universo,
  • 16:53 - 17:02
    tu risplendi nel cuore di ciascuno,
    sotto forma di vibrazione, intuizione 'io sono'.
  • 17:02 - 17:06
    Sappiate che essa è il Sé incarnato.
  • 17:13 - 17:21
    E il Sé incarnato scaturisce dal Parabrahman,
    dal Supremo.
  • 17:24 - 17:27
    Amen.
    [Partecipanti] Amen.
  • 17:47 - 17:52
    Vorrei concludere oggi con questa benedizione:
  • 17:52 - 17:57
    chiunque senta il proprio cuore
    rispondere a questo,
  • 17:57 - 18:01
    senza dover ricorrere alla mente
    per definire se stesso
  • 18:01 - 18:06
    e chiunque pensi: "Potrei non capire tutto,
  • 18:06 - 18:13
    "ma apro il mio cuore alla fede
    e ad accogliere la grazia
  • 18:13 - 18:16
    "che mi ha portato fin qui",
  • 18:16 - 18:23
    possa ricevere il darshan della grazia di Dio.
    Così sia, così sia. Om.
  • 18:23 - 18:30
    Alleluia. Alhamdulillah. Amen. Grazie.
  • 18:40 - 18:43
    Copyright 2025 Mooji Media Ltd.
    Tutti i diritti riservati.
  • 18:43 - 18:49
    Nessun estratto di questa registrazione può essere
    riprodotto senza il consenso scritto di Mooji Media Ltd.
Title:
La semplice gioia e il potere dell'osservazione distaccata
Description:

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In questo brano tratto da un satsang, Moojibaba offre una guida chiara e semplice su come possiamo esercitare in modo consapevole la nostra capacità di osservare con distacco.

Attenendoci a questa pratica con perseveranza, possiamo trasformare la nostra vita e rivelare la nostra vera natura di puro Essere.

"Osservare significa essere consapevoli di qualcosa, pur restandone distaccati. Quando c'è osservazione, nulla accade per te, perché non sei coinvolto.

E dall'osservazione emerge qualcosa di più grande: la consapevolezza di sé prende vita e gli accadimenti perdono il loro magnetismo.

Questo è uno degli esercizi spirituali più potenti".

Monte Sahaja, Portogallo
18 febbraio 2025

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#Mooji​​​​​​​​​ #satsang​​​​​​​​​ #spiritualità​​​​​​​​​ #advaita​​​​​​​​​ #nondualità​​​​​​​​​ #risveglio

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Video Language:
English
Duration:
18:54

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