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Quando lavoriamo con questi bebè all'interno dell'unità
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soprattutto con bebè prematuri con problemi dell'alimentazione
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l'inizio dell'allattamento al seno materno ovviamente non sempre è immediato
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Non è probabile passare dalla sonda al seno subito
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Abbiamo bisogno di costruire un cammino progressivo che prepari questo bebè
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a questa esperienza che avrà bisogno di molto lavoro
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Abbiamo già visto tutta la fisiologia dell'allattamento
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che è abbastanza complessa a livello muscolare e di movimenti
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ed anche passare questo ruolo attivo alla madre, ruolo che perdono
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quando il bebè si trova all'interno del reparto neonatale
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essendo che loro sono la parte centrale di questo processo
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Pertanto la proposta della via orale al seno materno inizia con le cose essenziali
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che è una madre presente, disponibile e in contatto diretto con il bebè
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ma per loro dovremo fare lavoro precedente
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Metodo canguro prima di quando desideriamo iniziare qualcosa per via orale
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in modo che il bebè conosca l'odore, la voce della sua mamma, familiarizzi con questi aspetti
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in modo che anche la madre si sentirà più comoda, posizionandolo nelle sue braccia
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gestendo tutte le sonde che ha il bambino
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Non c'è bisogno di una banca del latte sofisticata perché se si raggiunge che mamma e bebè
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stiano insieme facendo pelle con pelle e metodo canguro il maggior tempo possibile
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allora avremo maggior disposizione di latte
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Ma io vi dicevo anche che è necessario accompagnare le madri nella tecnica di estrazione
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all'interno del reparto, controllando il flusso, che sarà un elemento chiave
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Nel momento in cui vogliamo andare alla via orale abbiamo bisogno di poter contare sulla disponibilità di latte
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Quando il flusso è molto veloce o molto variabile questa cosa più disorganizzare il bebè
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quindi dobbiamo insegnare alle mamme a fare massaggi al seno
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per vedere com'è il flusso del latte, un flusso molto chiuso o molto aperto
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che può richiedere o più o meno lavoro da parte del bebè
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La madre deve imparare a regolare questo flusso in modo manuale
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con tecnica di compressione delicata, cosa che faciliterà la regolazione oromotoria
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e la coordinazione della triade del bebè mentre anche lui sta imparando
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Tutto questo processo lo si può vedere come una scala progressiva
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In questo caso vi mostro un grafico circolare che mi piace molto
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perché ogni tappa è un passo in avanti che non sempre è lineare ma è comunque progressivo
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Lo si può pensare come una scala ma mi piace di più rappresentarlo in questo modo circolare perché a volte non sarà lineare
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ma sarà sempre progressivo e sempre ci sarà un miglioramento
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Dovremmo iniziare quindi con il contatto pelle con pelle
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Già questo significa iniziare con la transizione
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Dopo motivare la madre ad estrarre il latte, cosa che permetterà al bebè di iniziare
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a cercare, a leccare, ad annusare, ad assaporare senza ancora la necessità di succhiare, è tutto progressivo
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Con il tempo vedremo che anche i bebè mostreranno segnali di ricerca
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Cercano, vogliono qualcosa
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Se guardate i video presenti nelle lezioni precedenti
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le infermiere dicevano alla madre che avevano visto che il bebè stava già cercando
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e quindi hanno pensato che già si poteva iniziare a provare qualcosa
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E quindi con questi segnali di ricerca del bebè
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andiamo a motivarlo e ad aiutare ad attaccarsi al seno
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Quando già si ha un'organizzazione neurologica sufficiente
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il bebè già sostiene la suzione e la deglutizione
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come conseguenza logica richiederemo meno latte per via sonda
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perché potremo iniziare a trasferire il latte dal seno di forma efficiente
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E' un avanzamento graduale di andar togliendo volumi via sonda e passare per la via orale
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ma non è un procedimento di un giorno all'altro e non dovrebbe nemmeno essere
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un procedimento di tentativi ed errori
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Si arriva alla fine ad un punto in cui l'allattamento al seno
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sarà maggiore durante il giorno rispetto all'uso di sonda
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e quindi gradualmente si inizia a liberare e si inizia a stabilire
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un comportamento sicuro e funzionale sia al seno sia via orale in generale
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e quindi a quel punto possiamo togliere la sonda, una volta che questo è chiaro
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Quindi questo grafico non è solo una sequenza ma è anche uno strumento
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che ci aiuta a ricordare che l'allattamento nella neonatologia deve costruirsi passo a passo
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leggendo i segnali del bebè, cosa di cui abbiamo parlato per tutta questa presentazione
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rafforzando e potenziando le madri, accompagnandole nel processo
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dando aiuti di osservazioni professionali con altri professionisti
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facendolo con rispetto e soprattutto sempre partendo dall'evidenza scientifica
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avere molte abilità scientifiche anche da quello che leggiamo e studiamo
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quello che apprendiamo e quello che possiamo mettere in pratica
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Voglio proporvi due proposte di transizione alla via orale al seno materno
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che si usano comunemente nei reparti neonatali non stabilita con questo nome
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ma per mia esperienza nei reparti dove sono stati si usa spesso questo modello
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ed è bene dichiarare che non è formalmente definito nemmeno nella letteratura scientifica
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come teoria o come protocollo universale ma rappresenta la pratica reale osservata nella clinica
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molte volte si applica in modo implicito adattato in ogni centro
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ma tutti seguono un modello simile
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Come primo modello vi ho messo il modello scalato che parte dall'alimentazione via sonda
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incorporando progressivamente il seno materno
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prima in modo parziale e poi in modo completo e avanza in alcune fasi con volumi definiti
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Il classico è partire da 15 ml fino ad arrivare al seno materno libero
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A volte si usa l'uso del biberon come supporto finale
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Si tratta di un modello molto strutturato, utile per il controllo clinico
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anche per il seguimento del controllo
del peso
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Ma a volte lascia poco spazio all'individualizzazione o ai segnali reali del bebè
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è piuttosto definibile come un modello generale per tutti
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Altro aspetto di questo modello è anche il fatto che lavora un poco la prova e l'errore
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ad esempio si provano 15 ml, poi altri, non vanno bene, togliamo la sonda
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non va bene e si torna alla sonda... Questo è quello che succede con questo modello
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che non è molto flessibile e che è uguale per tutti i bebè
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Il secondo è un modello adattativo
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è molto più flessibile, combina la sonda con il seno materno
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sarebbe a dire che si danno entrambe le possibilità molto presto
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anche senza quantità definite, solo come esperienza orale iniziale
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Quindi mettono il bebè al seno ma senza abbassare nessuna quantità
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sarebbe a dire che resta invariato tutta la quantità di latte via sonda
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inoltre si chiede alle madri che estraggano il latte in modo che arrivi con un "seno vuoto"
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In video che vi mostrai qualche lezione fa in cui stavano facendo questo seguivano questo modello adattativo
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perché inizialmente hanno fatto un tentativo
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La seconda parte del modello sarà in base all'evoluzione del bebè e della disponibilità della madre
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si intervalleranno le poppate, una con il seno, un'altra con il biberon, altra con sonda
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a seconda del criterio del professionista che si fa carico di come andare avanti verso la via orale
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Questo modello risponde a contesti più esigenti ed anche con minor presenza materna
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perché si presentano più biberon ma comporta anche questo modello
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il rischio del provare e sbagliare perché si provano molto le varie alternative
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senza una chiara idea delle quantità
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Quindi vediamo quanto prende a poppata
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e molto dipenderà da quello che gli si sta dando, se ad esempio è il biberon
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quale tecnica sta utilizzando colui che sta usando il biberon
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perché magari in una poppata prende di più e in un'altra di meno
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Importante in questo modello è osservare i segnali di fatica, di stress
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per far si che questo provare e sbagliare non possa pregiudicare troppo il bebè
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Entrambi i modelli convivono e spesso si usano insieme nei reparti
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e sono stati utili per molto tempo ma ci invitano anche a riflettere
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se stiamo rispettando la maturità neuromotoria dei bebè
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se stiamo individualizzando le nostre pratiche, se stiamo assicurando
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esperienze orali positive, perché se do 20 ml e dopo provo a darglielo come viene
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e dopo ancora tolgo la sonda e dopo nel turno di notte ci sono altri professionisti
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e non hanno potuto dargli i 20 ml, rimettono la sonda
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tutto questo non è molto positivo
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Non dovremo usare i modelli solo per vedere se funzionano
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In questo senso quello che proponiamo come professionisti della motricità orofacciale
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è di andare un passo più in là, valutare criteri molto più oggettivi
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applicare interventi un poco più specifici e guidare il processo con uno sguardo
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che sia sempre terapeutico e non solo nutrizionale
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Il mio ruolo come logopedista all'interno dell'unità neonatale
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va oltre l'aspetto nutrizionale,
è fornire terapie
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ma soprattutto esperienze che siano positive.