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Quello che ora faremo e che vi mostrerò
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sono alcuni dei segnali più importanti che ci indicano come un neonato
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presenta una qualche difficoltà respiratoria maggiore di quelle attese
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e pertanto non sarebbe per nulla candidato a iniziare l'alimentazione via orale
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Voglio mettere il video...
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La prima cosa che vediamo è l'alettamento nasale
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Questo avviene quando il bebè apre in modo amplificato le narici per inalare
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è come una strategia compensatoria dei bebè per facilitare l'entrata dell'aria
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e si considera come una difficoltà respiratoria precoce
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Voglio rimettere il video, sperando che si senta bene l'audio
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Ora vediamo il gemito espiratorio
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Questo è un suono che si sente nell'esalare e viene generato quando il bebè
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prova a mantenere "aperte" le vie aeree alla fine della respirazione
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come un meccanismo per generare l'intercambio gassoso
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Vediamo adesso la retrazione intercostale
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e qui si evidenzia come i muscoli che si trovano tra le costole affondano nel momento dell'espirazione
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e questo segnale ci indica che c'è molta muscolatura accessoria che partecipa nel respirare
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Insieme a questo possiamo vedere la retrazione esternale o subcostale
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Si tratta di un'affondamento visibile dello sterno o della zona sotto le costole che sta riflettendo uno sforzo respiratorio abbastanza importante
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Tutti questi segnali, dobbiamo osservarli ed è per questo che la valutazione neonatale
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è molto incentrata sull'osservazione perché se sono presenti non dobbiamo iniziare ancora l'alimentazione via orale
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perché aumenta il rischio di aspirare e quindi dobbiamo valutare questi segnali
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nella valutazione clinica, il nostro ruolo è fondamentale all'interno dell'equipe neonatale
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noi dobbiamo garantire che il bebè respiri con tranquillità senza sforzo
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o che abbia l'aiuto necessario prima di avanzare ad una via orale
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perché questo passaggio deve avvenire
in modo sicuro
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Quando vediamo tutto questo ed in più vediamo che c'è una qualche apparizione di supporto respiratorio
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dobbiamo vedere in che modo tali supporti stanno intervenendo sulla deglutizione neonatale e nella valutazione
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Quando parliamo del CPAP e del CAF, ossia il catetere di alto flusso quali supporti ventilatori
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il focus dell'alimentazione non deve stare unicamente nella quantità di ossigeno che il bebè riceve
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ma su come tale flusso fornito incide sulla fisiologia della deglutizione
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Nel caso del CPAP sappiamo che è una pressione positiva, continua nella via aerea
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ma tale pressione modificherà la fisiologia della deglutizione perché
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in qualche modo manterrà la glottide più aperta e questo potrebbe aumentare il rischio di aspirazione
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Per questo non si raccomanda alimentazione orale durante l'uso del CPAP
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Se un logopedista viene sollecitato a fare una valutazione di alimentazione in un bebè con CPAP
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deve analizzare molto bene il caso insieme all'equipe medica
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ed intendere bene quale sia l'obiettivo della valutazione della via orale nell'uso del CPAP
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per poter determinare se è sicuro o meno
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Non sto dicendo che non dobbiamo valutare i bebè con CPAP, cosa che si può fare
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Quello che vogliamo sapere è se l'obiettivo della valutazione è perché si vuole iniziare la via orale
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o è perché voglio stimolare le funzioni
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Solitamente la valutazione dovrebbe puntare più sulla stimolazione ma non al voler già andare alla via orale
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In questo caso si, si può lavorare stimolazione, possiamo fare quindi cose con CPAP che non hanno a che vede con l'alimentazione
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Possiamo fare stimolazione tattile, motoria orale, globale senza ancora offrire cibo, ossia latte per via orale
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Soprattutto se si tratta di bebè sono da molte settimane con il supporto respiratorio
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per evitare alterazioni sensoriali, prevenire disfunzioni orofacciali, ecc.
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D'altro canto abbiamo il catetere di alto flusso, il CAF
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e in questo caso l'evidenza non
è molto chiara in merito
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La grande difficoltà è che non sappiamo quanta pressione faringea stia generando questo flusso
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a differenza del CPAP essendo che in questo caso la pressione si programma
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nel CAF invece si aggiusta solo il flusso in lt/minuto, e la FIO2
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Noi sappiamo quindi che a maggior flusso c'è una maggior pressione faringea
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la qual cosa potrebbe interferire nella chiusura nella glottide
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ed alterare pertanto la coordinazione della triade suzione-deglutizione-respirazione
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e generare una desensibilizzazione delle strutture laringee a causa della costanza di questo stimolo
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Questo in alcuni bebè che hanno una frequenza respiratoria elevata
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potrebbe aumentare il rischio di aspirazione o di stanchezza, durante l'alimentazione orale
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Quindi la domanda è: si può valutare la via orale in pazienti con CAF?
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E la risposta in realtà è che dipende dal caso clinico, si va quindi caso per caso
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ma in realtà il mio focus è lo stesso, quello di individualizzare
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perché non esiste un consenso nella letteratura di valore assoluto
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Ci sono autori che appoggiano la valutazione orale sotto l'uso di CAF
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e ci sono altri invece che sono contrari
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Quindi dobbiamo considerare il tempo totale di CAF, se c'è stata ventilazione invasiva previa
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se esiste una storia di disfunzione di deglutizione, quanto è il flusso abituale di lt/kg, lo stato clinico
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la frequenza respiratoria, i segni di fatica e la valutazione alla fine dovrà essere
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con criterio, rispettosa, interprofessionale, progressiva
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Il criterio dev'essere la stabilità clinica e comprendere che la mia valutazione
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ha molti aspetto da dover prendere in considerazione
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controllo posturale, globale, il sistema sensoriale, la mobilità, i movimenti
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Non sempre riguarderà solo la via orale, cosa che qualche volta si può
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ma se il mio obiettivo sarà centrato solo e soltanto sull'alimentazione e sulla suzione
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questi aspetti non saranno così prioritari, mentre la valutazione clinica dovrebbe essere molto a più largo spettro
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Per chiudere questa lezione facciamo un riassunto, essendo che è stata un pochino complessa
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soprattutto per coloro che non sono ambientate a queste terminologie
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Quando ci portano un neonato per una valutazione, soprattutto se è molto sottopeso
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o con un'età gestazionale molto bassa, non esiste una sola ricetta che si possa applicare per tutti
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Ciascun bebè sarà diverso e il nostro sguardo dev'essere individualizzato
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Ma pensiamo ad esempio un bebè di 32 settimane che già presenta una buona evoluzione clinica e che sia stabile
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Se questo bebè si trova con ventilazione non invasiva come un CPAP
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ma ha parametri bassi per quel che riguarda la stabilità cardiorespiratoria
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ed inoltre percepiamo che la sfera fisiologica non sta molto bene
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potrebbe darsi che tuttavia possa trovare beneficio nella stimolazione generale
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o anche alcune cose a livello sensoriale non nutritivo o stimoli di gusto molto piccoli
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potrebbe essere che eseguiamo una valutazione per puntare a questi aspetti
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Finalmente la valutazione ci dirà fino a dove ci porterà l'intervento
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Se si tratta di un lattante che si trova con un catetere ad alto flusso
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senza parametri controllati, non ha stabilità respiratoria
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dovremmo essere molto più prudenti nell'obiettivo di questa valutazione e verso dove mira
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La letteratura ci suggerisce che possiamo lavorare con un volume minimo di latte
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per dare una sorta di allenamento, ad esempio 0,02/03 che è come nulla
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sempre valutando con attenzione la risposta dei bebè
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Un principio chiave è che a minore età gestazionale corrisponde una maggiore presenza di comorbità
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e più serrato dev'essere il controllo del volume che gli offriremo dell'ambiente respiratorio
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Dobbiamo sempre osservare in modo attento il flusso e la frequenza respiratoria
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perché questi fattori interferiranno sulla coordinazione della triade e potrebbe aumentare il rischio
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Quindi, per chiudere, ogni decisione si baserà su una valutazione clinica molto precisa e dettagliata
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che dia la priorità alla sicurezza del neurosviluppo e a tutte le esperienze positive dei bebè
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Siamo quindi arrivati alla fine di questa presentazione
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Ripassatela, vedetela con calma perché so che per i logopedisti possono risultare più difficili alcuni aspetti respiratori
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e a volte per i medici no, quindi leggete con calma
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Grazie per avermi ascoltato, ci vediamo alla lezione 4.