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� TESTO
Ti ho vista dentro un sogno in bianco e nero,
un lampo sopra il mare di gennaio.
Parole senza peso, come vetro,
e un bacio sulle labbra, poi ti svegliai.

Le mani nelle tasche, il cuore in viaggio,
un taxi che non parte, un deja-vu…
Sapevo già che il tempo è solo un ladro,
e che se torni è solo perché vuoi tu.

Ma dove vai, con gli occhi chiusi e il vento in faccia?
Ti ho persa un’ora fa e già mi manchi da una vita…

E vola via la mia astronave,
sei la terra che si allontana,
io che grido il tuo nome piano,
ma nell’aria non c’è più ossigeno…
Se cado giù, chi mi salverà?
Sei tu, sei tu la mia gravità.

Ti ho scritto su un binario senza un orario,
una lettera d’amore che non hai letto mai.
E tutto il resto sembra secondario,
se a leggermi rimane solo il buio.

Ma dimmi tu se un’eco basta a farti ritornare,
o se sei solo un’ombra sopra il vetro di un caffè.

E vola via la mia astronave,
sei la terra che si allontana,
io che grido il tuo nome piano,
ma nell’aria non c’è più ossigeno…
Se cado giù, chi mi salverà?
Sei tu, sei tu la mia gravità.

E adesso piove sulla strada,
ma non cancella le tue tracce.
Resta solo una canzone
che nessuno ascolterà…

E vola via la mia astronave,
sei la terra che si allontana,
io che grido il tuo nome piano,
ma nell’aria non c’è più ossigeno…
Se cado giù, chi mi salverà?
Sei tu, sei tu la mia gravità.

Se chiudo gli occhi sento ancora la tua voce,
sussurra piano: “Non dimenticarmi mai…”