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"Il Giubileo delle Persone con disabilità
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e il Giubileo dei sordi.
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La cultura dell’incontro dove inclusione diventa comunione fraterna."
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L’invito di Papa Francesco ad accogliere tutti nella famiglia universale,
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senza vittime della cultura dello scarto,
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si concretizza con questo nuovo appuntamento speciale
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nell’Anno Santo, Giubileo 2025.
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Non “loro” e “noi”.
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Non solo “inclusione",
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ma autentica esperienza di “fraternità” e “comunione”.
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Le persone con disabilità diventano
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da semplici destinatari del messaggio evangelico
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a veri “testimoni”.
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Il magistero di Papa Francesco sulle persone disabili
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sembra aver assunto una concretezza più che mai percepibile
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nei giorni 28 e 29 aprile 2025.
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Un volto nuovo, ancora più accogliente,
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ha assunto via della Conciliazione in quei giorni.
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Si è trasformata nelle vie della Speranza.
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Lungo tutta via della Conciliazione numerosi stand bianchi
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hanno accolto i tanti pellegrini per raccontare,
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attraverso le varie associazioni,
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come supportare le persone con disabilità
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e uscire dall’indifferenza e combattere le discriminazioni.
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Sin dalla prima mattinata del 28 aprile
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gruppi di persone disabili si sono messi in cammino dietro la Croce giubilare
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per oltrepassare la Porta Santa della Basilica Vaticana.
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Nel frattempo, nella Basilica di San Giovanni Battista dei Fiorentini
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è arrivato il momento delle confessioni.
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Nel pomeriggio migliaia di pellegrini,
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provenienti da circa 90 Paesi del mondo,
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sono stati accolti da Monsignor Fisichella
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nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura.
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Anche le persone sorde, numerosissime,
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hanno partecipato alla Santa Messa di benvenuto.
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Ogni gruppo, da quello di Chicago a quello di Berlino,
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aveva il loro interprete professionista
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che traduceva in tempo reale tutta la funzione eucaristica
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nella lingua dei segni di provenienza del gruppo.
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Il 29 aprile, Piazza San Pietro, ricolma di sorrisi e bandiere,
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è divenuta protagonista di testimonianze di fede e carità
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raccontate in prima persona dalle persone disabili
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e dai loro accompagnatori.
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Nel pomeriggio, nei meravigliosi giardini di Castel sant’Angelo,
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si è svolta la festa con esibizioni di band
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formate da persone con disabilità,
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interventi di atleti paralimpici e artisti.
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L’evento, che ha segnato la chiusura del Giubileo
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delle persone con disabilità,
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è stato interamente tradotto in lingua dei segni italiana (LIS)
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e in segni internazionali (IS) grazie a interpreti sordi.
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“È stato un Giubileo pieno di gioia
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in cui è stata celebrata la vita” afferma Suor Veronica Donatello,
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responsabile del Servizio nazionale
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per la pastorale con disabilità della CEI.
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“Ai Giardini di Castel Sant'Angelo erano presenti dei track food,
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gestiti da persone con disabilità,
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perché parliamo di dignità lavorativa
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e poi c'è stato un momento di festa con attori, cantanti,
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artisti con e senza disabilità, proprio per celebrare la gioia,
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perché il nostro Papa Francesco ci ha lasciato questo stile,
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quello in cui il cristiano è gioioso,
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e le persone che erano lì in piazza, mi raccontavano il loro entusiasmo,
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alcuni di loro erano arrivati dall'Oceania, dal Brasile,
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avevano fatto 22 ore di volo, e tutto ciò che è davvero commovente”.
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Il concetto di appartenenza,
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dimostrato dalla presenza di tanti disabili,
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ha trovato un’ulteriore dimostrazione il 30 aprile,
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nella giornata interamente dedicata al Giubileo delle persone sorde.
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Sordi e sordociechi da tutto il mondo,
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persino dall’India, sono arrivati nella città eterna.
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Dopo il momento dedicato al sacramento della Riconciliazione,
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ci sono state alcune testimonianze dal Messico, dall’Italia,
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dall’Inghilterra e in seguito si è svolta la Santa Messa
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presieduta dall’arcivescovo Fisichella
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e da numerosi sacerdoti udenti, sordi e sordociechi.
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Le lingue dei segni erano tantissime:
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British Sign Language (BSL), American Sign Language (ASL),
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lingua dei segni italiana (LIS), Iinternational Sign (IS),
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Mesoamerican Sign Language (LSM), Deutsche Gebärdensprache (DGS).
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Tutte all’unisono per raccontare la fede e la Parola di Dio.
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Il momento conclusivo del programma giubilare
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ha visto tutti i sordi dirigersi in pellegrinaggio
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verso la Porta Santa di San Pietro
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passando per il corridoio dei pellegrini del Giubileo.
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A ognuno dei fedeli è stato chiesto, per ottenere l’indulgenza plenaria,
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di pregare per il Santo Padre,
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pentirsi dei peccati commessi e confessarsi entro 20 giorni.
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Il momento è stato molto emozionante perché le persone sorde
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hanno potuto vivere il momento della Riconciliazione
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direttamente nella loro lingua madre.
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L’esperienza ha dimostrato a tutti quanto la disabilità
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sia una voce attiva nella costruzione della società
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e della comunità dei credenti.