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L'italiano non è di certo una lingua globale
parlata da centinaia di milioni di persone,
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come l'inglese, il francese, lo spagnolo,
l'arabo, il russo. Tuttavia, contrariamente
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a quanto molti potrebbero pensare, l'italiano
non si parla solo in Italia. Oggi vi voglio
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parlare dei paesi in cui l'italiano è diffuso
fuori dall'Italia, iniziando dall'Europa.
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Mi chiamo Davide e questo è Podcast Italiano un
canale per chi ama o impara la lingua italiana.
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Se impari l'italiano considera di attivare i
sottotitoli. Troverai la trascrizione di questo
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video sul mio sito. Link in descrizione.
L'Italia nasce nel XII secolo come stato,
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ma la lingua italiana ha una storia molto più
lunga. Tutti gli stati che confluirono nel
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Regno d'Italia avevano da molto tempo un concetto
comune di lingua colta, quella che oggi chiamiamo
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italiano e proviene dal toscano letterario, lo
sapete. Capiamoci, a quei tempi solo un'élite
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molto minoritaria si preoccupava di queste cose e
la gente parlava la propria lingua regionale. Ma
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quella élite minoritaria era allo stesso tempo
quella che deteneva il potere, che produceva
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letteratura, quella che insegnava e quindi aveva
una grande influenza. Perché vi racconto tutto
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ciò? Perché alcuni Stati italiani, come Napoli
e la Sicilia, Genova, Piemonte, Lombardia e
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soprattutto Venezia hanno avuto una presenza
in molti luoghi che oggi non formano parte
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dell'Italia, il che significa che dove arrivavano
le loro genti arrivava anche il loro concetto di
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lingua colta, motivo per cui oggi l'italiano
è in qualche forma presente fuori dall'Italia.
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In alcuni casi la lingua storicamente parlata
in questi territori non era nemmeno l'italiano,
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bensì un'altra lingua italiana o dialetto,
come diciamo in Italia. Tuttavia, trovandosi
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nell'orbita culturale italiana, la lingua
regionale è andata persa a favore dell'italiano
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letterario toscano, come d'altronde è successo
o sta succedendo in molte parti d'Italia.
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Scopriamo dunque di che luoghi si tratta.
Il nostro viaggio incomincia dalla Svizzera.
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Dell'italiano della Svizzera in realtà ho già
parlato in un recente appassionante video. Non
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l'avete visto? Molto male. Sono molto offeso.
Ma riassumendo, l'italiano è una delle quattro
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lingue ufficiali del paese, insieme al
francese, al romancio e al tedesco. La
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popolazione italofona consta di circa 670.000
parlanti, poco più dell'8% della popolazione
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del paese. L'italiano è parlato principalmente
nel Canton Ticino, uno dei cantoni elvetici,
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dove in passato però si parlava il ticinese,
variante del lombardo. La scolarizzazione,
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i media e il prestigio hanno fatto sì che
l'italiano piano piano abbia preso il posto del
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ticinese, nello specifico un italiano regionale
molto simile a quello parlato in Lombardia.
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Quindi io invito davvero tutti i ticinesi a
farlo. Prima saremo in tanti a essere vaccinati,
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prima questo Cantone uscirà dalla crisi
che tutti cominciamo a non più sopportare.
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Detto ciò, guarda il video sull'italiano in
Svizzera dopo questo ovviamente. Tra l'altro
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ho anche pubblicato di recente un podcast con
Gabriele Chierici, un vero svizzero sulla vita
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nella Svizzera italofona. L'hai già ascoltato?
Ti lascio il link in descrizione. Lasciamo
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alle spalle la Svizzera e entriamo in territorio
italiano per uscirne di nuovo quasi subito. Siamo
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in Slovenia, nella penisola d'Istria. L'italiano è
una lingua minoritaria riconosciuta in Slovenia ed
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è co-ufficiale, insieme con lo sloveno, in alcune
località. Nello specifico in quattro: Pirano,
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Capodistria, Isola d'Istria e Ancarano. Questi
sono i toponimi italiani. In sloveno sarebbero
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rispettivamente Piran, Koper, Izola e Ankaran.
Secondo un censimento del 2002 — non ne ho trovati
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di più recenti — 3762 persone ritenevano
che la loro lingua madre fosse l'italiano,
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ovvero lo 0,2% della popolazione. Nonostante
il dato basso, il 15% afferma di parlare
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italiano come seconda lingua, la seconda
cifra più alta dell'intera Unione Europea,
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superata solo da Malta, e il 5% afferma di
utilizzare l'italiano nella vita quotidiana,
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la percentuale più alta nell'Unione Europea dopo
la stessa Italia. La stragrande maggioranza di
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loro vive lungo la costa slovena, dove i contatti
quotidiani con l'Italia sono molto frequenti.
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Per andare oltre a quella che è stata,
sono stati gli accadimenti della storia,
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le vicende anche dolorose del Novecento,
per ricongiungersi in una prospettiva
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europea rivolta al presente e al futuro.
Rimaniamo in Istria ma scendiamo leggermente
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a sud ed entriamo in territorio croato.
L'italiano è ufficiale anche nell'Istria
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croata. Tra l'altro alla Croazia appartiene quasi
l'intera penisola. Secondo l'ultimo censimento
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dell'Istituto Nazionale croato di statistica, nel
2022 il 5,4% degli istrioti dichiarava di parlare
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italiano. Nella regione sono presenti undici
scuole primarie e quattro istituti secondari in
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cui la lingua primaria è l'italiano. Nel sondaggio
è stato chiesto, oltre alla lingua, anche chi si
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sentiva italiano e questo è interessante.
Abbiamo visto che la percentuale degli
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italofoni in Istria era del 5,4% ed è leggermente
superiore alla percentuale delle persone che si
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considerano italiane, che rappresentano
il 5,1% della popolazione della regione.
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L'italiano è co-ufficiale con il croato in 19
comuni del paese, tutti ovviamente in Istria.
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…ultimo mercoledì di febbraio è stata
celebrata la giornata delle magliette rosa,
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ovvero la giornata della lotta contro il bullismo.
Gli allievi delle scuole istriane hanno mandato
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un messaggio chiaro: stop alla violenza.
Dunque la presenza italiana in Istria,
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sia in Slovenia che in Croazia, è relativamente
numerosa. Perché? Grazie per la domanda. L'Istria
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è stata per molto tempo sotto l'orbita politica
di Venezia prima e dell'Italia poi. La popolazione
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istriota era un misto di italiani e slavi divisi
quasi equamente, ma la convivenza sia qui sia
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nella vicina Dalmazia, dove c'è stata anche una
certa presenza veneta ma inferiore, non è stata
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esattamente pacifica, per usare un eufemismo,
come vedremo fra poco. Comunque la lingua parlata
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in Istria dalla maggioranza della popolazione di
origine veneto-italiana, come spesso accade, non
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era l'italiano ma il veneto. Oggi la generazione
più giovane di croati provenienti da famiglie
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italiane impara l'italiano a scuola e lo usa
con altri discendenti di italiani. Ma il veneto,
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a quanto sembra, sopravvive ancora. Quanto sia
vitale non lo so, dunque fatemi sapere se vivete
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da quelle parti, lasciatemi un commento. Sta di
fatto che il governo croato nel 2021 e a quanto
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pare anche quello sloveno qualche anno prima, nel
2016, hanno addirittura riconosciuto la varietà
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istro-veneta, il veneto di Istria, appunto, che si
prevede in futuro verrà insegnata nelle scuole e
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avrà i propri media ufficiali. Slovenia e Croazia
da questo punto di vista sono più avanti rispetto
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all'Italia, dove lingue storicamente molto
importanti ma oggi a rischio, tra cui anche
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il veneto, non hanno alcun riconoscimento.
Quanto alla Dalmazia, sebbene la Repubblica
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di Venezia abbia controllato storicamente
molti territori anche in questa regione,
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l'italiano non divenne mai la lingua franca
della zona, ma solo quella dell'élite al governo,
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perché l'élite locale parlava il dalmata, una
lingua romanza ormai estinta, e la popolazione,
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in base alla propria appartenenza etnica, latini
o slavi, parlava o il dalmata o lingue slave.
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Dopo la seconda guerra mondiale la zona fu
ceduta alla Jugoslavia comunista di Tito e ci
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fu un'enorme emigrazione di italiani dall'Istria
e dalla Dalmazia all'Italia, nota come esodo
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giuliano dalmata. È un tema estremamente
complicato e controverso. Semplificando
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al massimo, si stima che 300.000 italiani furono
costretti a emigrare a seguito dei massacri del
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governo di Tito, che a loro volta erano una sorta
di vendetta per le persecuzioni avvenute per mano
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dell'esercito italiano qualche anno prima e per
l'italianizzazione forzata avvenuta durante i
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venti anni di governo fascista. Insomma, come
potete immaginare, ancora oggi è una ferita
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aperta nonché un tema estremamente politicizzato.
Siccome non è questa la sede per approfondirlo,
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attraversiamo il Mar Adriatico per
entrare nella Repubblica di San Marino.
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Ma prima…
Se ti piace imparare l'italiano attraverso i miei
-
contenuti, probabilmente sposi la mia filosofia
di imparare attraverso input e immersione nella
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lingua. E questa è la filosofia che sta dietro a
StoryLearning. Imparare una lingua attraverso le
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corsi sono costruiti attorno a una storia che si
sviluppa nell'arco di svariati capitoli. E questo
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è un ottimo modo di imparare perché
ci affezioniamo ai personaggi, vogliamo scoprire
-
cosa va avanti e questo ci dà molta motivazione.
A me piace un sacco l'idea di imparare attraverso
-
una storia, un contesto, e questo vale sia per
il vocabolario e la grammatica. Ma ogni tanto
-
ha senso anche avere un approccio un pochino più
analitico. E infatti il corso è strutturato e ha
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lezioni anche di grammatica, di vocabolario, di
cultura, di lingua colloquiale. Dunque non è solo
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input, ma è tutto un percorso strutturato con
approfondimenti su vari aspetti della lingua.
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Oltre a ciò, comprando il corso avrai anche
accesso a una comunità di insegnanti e studenti
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che ti guideranno e ti daranno assistenza nel
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97€ al posto di 297. Mica male come offerta.
Grazie a tutti per il sostegno e proseguiamo.
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Situata al confine tra Emilia Romagna e Marche,
la Repubblica di San Marino, con i suoi 61 km
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quadrati e 34.000 abitanti è un vero e proprio
stato. Merita una visita, anche solo per il
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fatto che è la Repubblica più antica d'Europa,
presieduta da due capi di Stato chiamati Capitani
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Reggenti, che vengono cambiati ogni sei mesi.
La lingua tradizionale parlata dalla popolazione
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locale sammarinese è il romagnolo.
[clip in romagnolo]
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…lingua gallo-italica, quindi una lingua
dell'Italia settentrionale che condivide molti
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tratti con il Veneto, il ligure, il lombardo e via
dicendo. Ma la lingua ufficiale, l'unica lingua
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ufficiale, è l'italiano. Tutta l'amministrazione,
l'istruzione, i mezzi di comunicazione sono in
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italiano. Il rapporto tra lingua locale e lingua
amministrativa e alta è di fatto lo stesso che
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si è sviluppato in molte parti d'Italia, con
le generazioni più giovani che abbandonano
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sempre più il romagnolo a favore dell'italiano.
Vi posso assicurare, perché un po’ per la mia
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attività in Consiglio mi sono, diciamo, abbastanza
preparato su questo tema. Vi posso dire,
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senza tema di essere smentito, che la DC è il
partito più democratico che esista a San Marino.
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Attraversiamo ora Marche, Umbria e Lazio
e arriviamo nella Città eterna, nell'urbe:
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Roma. Ma ci restiamo poco perché attraversiamo un
nuovo confine che ci porta all'interno della Città
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del Vaticano. Eh sì, a volte ce ne dimentichiamo,
ma l'italiano si parla anche nel Vaticano che,
-
seppur minuscolo, anzi il più piccolo stato al
mondo, è un paese sovrano in cui il capo di Stato
-
è il vescovo di Roma. Molte persone pensano che
il latino sia la lingua ufficiale dello Stato,
-
ma la verità è che il Vaticano non ha una
lingua ufficiale. Il latino è certamente la
-
lingua più prestigiosa per la Chiesa, nonché la
lingua ufficiale della Santa Sede, ed è ancora
-
talvolta utilizzato in alcune liturgie, traduzioni
e scritti di vario genere. La Santa Sede è la sede
-
di una organizzazione, la Chiesa Cattolica, che è
situata in uno Stato, la Città del Vaticano. Sì,
-
è un po’ complicato. Tuttavia la Santa Sede non è
il Vaticano. Sono due entità separate. Sebbene il
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Vaticano non abbia una lingua ufficiale, dal 1929
promulga le sue leggi e regolamenti in italiano.
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E poi il Papa in Italia almeno parla italiano,
non latino. L'italiano è la lingua più usata
-
dai papi che sono a capo di una confessione
con più di 1.000.000.000 di fedeli. E questo,
-
in un mondo che parla sempre più inglese,
è secondo me un dato molto rilevante.
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I prossimi mesi ci condurranno all'apertura della
Porta Santa con cui daremo inizio al Giubileo.
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Vi chiedo di intensificare la preghiera per
prepararci a vivere bene questo evento di grazia.
-
Per quanto riguarda la popolazione,
che lingua parlano i vaticanesi? Beh,
-
le persone con cittadinanza vaticana non sono,
per ovvie ragioni, nate in Vaticano. Si tratta
-
di sacerdoti, funzionari e lavoratori
provenienti da molti paesi, anche se
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la maggioranza è italiana e questa è la lingua
veicolare maggiormente usata dalla popolazione.
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Usciamo dal Vaticano e salutiamo la Santa
Sede, ma rimaniamo a Roma, dove ha sede
-
un'altra organizzazione molto interessante. Bel
nome, vero? Ebbene, questo è il nome ufficiale di
-
quello che popolarmente è conosciuto come Ordine
di Malta, un ordine di cavalieri (sì, avete
-
sentito bene) fondato nel XII secolo, quasi 1000
anni fa. E che, finita l'epoca delle crociate,
-
dopo essere passati da Gerusalemme, Rodi e Cipro,
si stabilirono permanentemente a Malta grazie
-
al re Carlo I di Spagna, aka Carlo V d'Asburgo,
quello dell'impero su cui non tramontava mai il
-
sole. Magari vi ricordate qualcosa. Mi direte
“Davide, ma non è un paese, è un soggetto di
-
diritto internazionale”. Cari amici giuristi
pedantoni che state scrivendo, sì, lo so, il suo
-
status giuridico è strano. Tuttavia la sua lingua
ufficiale è l'italiano. Quindi questo per me è
-
quello che conta. E tra l'altro la maggior parte
dei Paesi ha ambasciatori nell'ordine di Malta.
-
E perché questo ordine di nobili cavalieri ha
scelto l'italiano come lingua ufficiale? Vi
-
chiederete. La prima lingua ufficiale fu
ovviamente il latino. Seguì il francese,
-
che era la lingua più utilizzata dalla diplomazia
europea nel Medioevo. Tuttavia, durante il tardo
-
Medioevo l'italiano acquisì una certa importanza
nel Mediterraneo. Era la lingua del commercio e
-
delle banche e quando l'ordine si trasferì a Rodi,
quest'isola aveva una forte influenza veneziana e
-
toscana, motivo per cui la lingua italiana divenne
sempre più comune tra i cavalieri e nel XII secolo
-
la lingua ufficiale dell'ordine. Poi, per colpa
di Napoleone, L'ordine dovette lasciare Malta
-
dove si era stabilito nel frattempo e dopo varie
peregrinazioni, finì per stabilirsi a Roma nel
-
1834. Attualmente l'ordine non ha più un carattere
militare e si dedica ad opere di beneficenza e
-
attività umanitarie. Il Gran Maestro, il suo
leader, ora presiede un Consiglio di Stato e di
-
governo che amministra le relazioni diplomatiche
dell'Ordine e le sue attività in tutto il mondo.
-
Tutte le decisioni, i suoi consigli e i
suoi atti sono sì, in lingua italiana.
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Io John Timothy Dunlap solamente prometto
e giuro su questo sacratissimo Legno della
-
Croce e sui santi Vangeli di Dio di osservare
la Carta costituzionale, i codici e le regole
-
e le lodevoli consuetudini dell'ordine nostro.
E a proposito di Malta, prendiamo un aereo da Roma
-
che facciamo prima e atterriamo nell'isola,
un tempo terra dei nostri cari cavalieri.
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La Repubblica di Malta ha due lingue ufficiali,
maltese e inglese. Niente italiano. Tra l'altro
-
ti consiglio vivamente di guardarti un video
di persone che parlano maltese. Ovviamente
-
dopo questo video. È una lingua semitica, una
lingua araba ma piena di prestiti dal siciliano e
-
dall'italiano. Una meraviglia per le orecchie.
[clip del maltese]
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Secondo un sondaggio del governo maltese del
2022, il 96% della popolazione parla inglese,
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il 90 maltese, il 62 italiano e il venti francese.
Interessante confrontare questa statistica con
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un'altra fatta nel 1995: il 98% della popolazione
parlava allora maltese, il 76 inglese, il 36
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italiano e il dieci francese. L'uso dell'italiano
è quindi quasi raddoppiato in poco meno di 30
-
anni. Dal XIV al XIX secolo l'isola fu sotto il
controllo dei nostri amici cavalieri dell'Ordine
-
di Malta, come abbiamo detto poc'anzi. La
maggior parte di loro era francese e il francese
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era sicuramente una lingua piuttosto usata e
importante, ma la lingua ufficiale dell'ordine
-
era l'italiano. A ciò bisogna aggiungere che la
maggioranza della popolazione parlava maltese con
-
influenza linguistica siciliana, perché l'isola
era stata controllata dal Regno di Sicilia nel
-
Medioevo, durante le guerre napoleoniche, come
abbiamo visto poco fa, l'isola in affitto ai
-
Cavalieri dell'Ordine fu occupata dai francesi e
nel 1814 entrò a far parte dell'Impero britannico,
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che avviò un processo di anglicizzazione
dell'isola. L'italiano perse il suo status di
-
lingua ufficiale e il suo uso si è sempre
più ristretto. Curiosamente, dagli anni ‘60,
-
con l'avvento della televisione, perché a Malta si
vedeva anche la TV italiana, la lingua ha iniziato
-
a tornare di moda tra i giovani. Abiti a Malta?
Sono curioso di sapere quanto e come è usato
-
l'italiano sull'isola e com'è la convivenza con
inglese, maltese e francese. Quindi fammi sapere.
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Per molti di noi maltesi l'Italia rappresenta la
nostra seconda casa, un paese con cui condividiamo
-
non solo la geografia, però anche una grande parte
della nostra storia, la cultura e anche la lingua.
-
L'italiano è poi una lingua ufficiale nell'Unione
Europea. L'importanza culturale italiana,
-
sia nel passato che oggi, fa sì che molti europei
studino l'italiano come seconda o terza lingua e
-
magari tu sei uno di loro. In ogni caso, termina
qui il viaggio attraverso l'Europa italofona,
-
grazie al quale siamo passati dalle montagne
della Svizzera a un'isola del Mediterraneo
-
governata da cavalieri medievali. Non male,
vero? Restate sintonizzati per la seconda
-
parte in cui parleremo dell'italiano nel resto del
mondo. Provate StoryLearning e ci vediamo. Ciao!