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Mi piacerebbe molto
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che due, tre o quattro di voi
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si alzassero e mi dicessero
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esattamente che cosa desiderano
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da questo seminario.
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Mi aspettavo proprio questo.
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[Risate]
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Il mio insegnamento è basato in realtà
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su tre presupposti molto semplici.
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Il primo presupposto è
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che la totalità della manifestazione
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viene dalla Fonte.
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La Fonte è solo Una.
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Quindi, creando la manifestazione,
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non è possibile che la Fonte
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abbia preso
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altro materiale da ovunque
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per produrre la manifestazione.
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Quindi deve essere stata prodotta
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da Se stessa.
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Quindi, rigorosamente,
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se la Fonte ha
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prodotto la manifestazione,
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se Coscienza non manifestata
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è diventata manifestata,
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se l'energia potenziale
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è stata attivata,
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non sono due.
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È la stessa Coscienza
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che era non manifestata
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ed è diventata manifestata.
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Ed è proprio questo
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che intendeva il Buddha
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quand disse:
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Nirvana e Samsara
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sono uno, non due.
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Nirvana in azione è Samsara.
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Quando Samsara non è in azione
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è Nirvana.
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Non sono due.
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Fondamentalmente, questo è il punto.
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Non sono due.
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E l'essere umano
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è parte di quella manifestazione.
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E che cos'è la manifestazione?
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La totalità degli oggetti.
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La totalità della manifestazione
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è la totalità degli oggetti.
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Il che significa, secondo me,
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che l'essere umano è un oggetto.
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La roccia è un oggetto,
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l'animale è un oggetto,
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l'essere umano è un oggetto
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con caratteristiche diverse.
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La roccia non ha sensi,
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quindi la roccia
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non ha bisogno di sensazioni
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ne di coscienza
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per che i sensi funzionino.
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L'animale ha sensi,
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quindi ha sensazioni
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che permettono ai sensi di funzionare.
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Ma la roccia e l'animale
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sono oggetti nella totalità
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degli oggetti nella manifestazione.
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Ugualmente, l'essere umano
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è un oggetto,
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come la roccia o l'animale,
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con le stesse sensazioni
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dell'animale,
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che permettono all'essere umano
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di vivere la sua vita
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e ai sensi di funzionare.
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La seconda cosa
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sulla quale si basa il mio presupposto
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è l'affermazione del Buddha.
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"Nella vita, eventi hanno luogo,
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atti vengono compiuti,
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ma non c'è un facitore
individuale di essi".
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Gli eventi e gli atti
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sono azioni che hanno luogo
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attraverso qualsiasi organismo
corpo-mente,
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o tutti gli organismi corpo-mente
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costituiscono insieme il funzionamento
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di quella manifestazione.
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Non c'è un facitore individuale di essi.
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Questo è precisamente
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quello che intendeva Lord Krishna
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- e questo è il mio terzo presupposto.
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Lord Krishna,
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nella Bhagavad Gita, dice:
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Non puoi commettere un peccato,
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non puoi commettere un atto meritevole,
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pensi in termini di peccati
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e di atti meritevoli
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perché la conoscenza
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della tua vera natura
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è annebbiata o avvolta dall'ignoranza.
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La parola usata è "ignoranza".
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E l'ignoranza di cui si parla
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nella Bhagavad Gita
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è quello che nei tempi moderni
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chiamiamo l'"ego",
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che è il problema alla base
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della ricerca.
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Gran parte degli insegnamenti inizia con
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l'idea che è il vostro ego
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che è la causa di
tutta la vostra sofferenza.
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È l'ego che è
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la causa della vostra sofferenza.
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Quindi, bisogna uccidere l'ego.
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E per uccidere l'ego,
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sono date varie prescrizioni.
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E quindi la mia domanda è:
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se l'essere umano
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e solo un oggetto creato
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che fa parte della
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totalità della manifestazione,
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da dove è sorto questo senso
di individualità,
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questo ego,
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che dovrebbe essere distrutto,
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da dove è sorto?
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Da dove potrebbe essere sorto
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se non dalla Fonte?
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Quindi, il mio concetto è
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che è la Fonte stessa
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che ha creato la roccia
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e l'animale con sensazioni
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e l'essere umano
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con sensazioni e intelletto
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che ha creato l'ego.
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Infatti, il mio concetto è
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che la mente pensante,
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l'intelletto, il "me"
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e l'ego sono nomi diversi
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per la stessa cosa.
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L'intelletto che considera
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se stesso come un individuo
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con un senso personale di "fare",
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"io" faccio delle cose, che è l'ego.
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Quindi il "me"
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al quale viene data una prescrizione
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di uccidere l'ego
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è la stessa cosa.
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Ripeto:
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tu, al quale vengono date
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le prescrizioni
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di uccidere l'ego,
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non sei due.
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Quindi come può l'ego
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uccidere se stesso?
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L'ego non può uccidere se stesso.
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Quindi il mio concetto di base è
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che solo quel potere,
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la Fonte,
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che ha creato l'ego
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può rimuovere l'ego
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e questo è precisamente
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ciò che fa la Fonte.