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La lingua: un ponte verso gli altri | Brenda Milner | TEDxMcGill

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    Be',
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    quello che voglio comunicarvi oggi
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    è il mio entusiasmo per le lingue,
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    la lingua come ponte verso gli altri
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    e come gioia di per se stessa.
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    Sono cresciuta in Inghilterra,
    molti anni fa,
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    e ho avuto la fortuna di imparare,
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    prima un po' di tedesco,
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    quando ero molto piccola,
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    e poi, il francese, molto bene,
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    dai 7 anni,
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    un ottimo livello di francese.
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    Ma, non potendo andare in Francia,
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    in quanto non avevo i soldi per farlo,
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    e non usando mai davvero questa lingua,
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    avevo un francese scolastico,
    ma lo parlavo bene.
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    Ma mi rifiutai, sfidando la mia scuola,
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    di continuare con le lingue,
    e andare ad Oxford
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    come volevano loro,
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    io volevo andare a Cambridge,
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    e volevo studiare matematica.
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    Li ho sfidati, ce l'ho fatta,
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    sono andata a Cambridge,
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    e sono diventata matematica,
    e poi scienziata,
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    non ero molto brava in matematica,
  • 1:02 - 1:04
    ero meglio come scienziata.
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    In quel periodo
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    ho promesso a me stessa
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    che avrei continuato
    a leggere in francese,
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    per mio piacere, nessun'altra lingua.
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    Infatti, mentre studiavo psicologia,
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    per tre anni, leggevo anche,
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    ovviamente, scrittori romantici,
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    Stendhal, Flaubert,
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    nonché poeti.
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    Racine. Queste cose, non la scienza.
  • 1:30 - 1:32
    Perciò il mio francese era scolastico,
  • 1:32 - 1:35
    era letterato e inutilizzabile,
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    perché non lo parlavo.
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    Scoppiò la guerra
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    e poi, per varie ragioni,
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    avemmo la possibilità,
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    avevo sposato Peter Milner, fisico,
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    e ci fu detto che saremmo andati,
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    con un gruppo di altri fisici, in Canada,
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    non sapevamo bene dove,
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    per iniziare uno studio di ricerca
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    sull'energia atomica.
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    Peter e io ci siamo sposati,
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    e abbiamo attraversato l'Atlantico,
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    sempre senza sapere
    dove saremmo andati.
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    Prendemmo il treno da Boston,
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    e... sorpresa, ero a Montreal.
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    Non ero mai uscita dall'Inghilterra,
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    e avevo sempre sognato
    un milieu francese,
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    la possibilità di parlarlo,
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    e adesso ero proprio li,
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    in una città di lingua francese.
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    Non solo!
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    Il primo lavoro che mi offrirono
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    era all'Université de Montréal.
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    Stavano formando un nuovo dipartimento
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    di psicologia
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    e volevano che insegnassi
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    psicologia sperimentale,
    seguissi un laboratorio
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    e insegnassi psicologia della memoria
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    in francese.
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    Era una sfida tripla.
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    Prima di tutto: non avevo mai insegnato.
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    Secondo: non avevo mai davvero
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    parlato francese, tranne
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    che per qualche saluto qua e là.
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    E terzo: il mio
    era un francese letterario,
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    non possedevo il lessico
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    per insegnare scienze in francese,
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    perciò mi ci volevano ore
    per preparare le mie lezioni.
  • 2:58 - 3:00
    Ma ho accettato la sfida
  • 3:00 - 3:02
    senza esitare, anzi, ne ero grata.
  • 3:02 - 3:04
    Ero così eccitata
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    all'idea di insegnare li.
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    E gli studenti mi erano grati
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    perché non avevano altri corsi
    di psicologia sperimentale,
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    la UdeM aveva un indirizzo
    molto clinico al tempo.
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    Quindi,
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    insegnavo loro quello che volevano
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    e loro insegnavano a me.
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    Mi dicevano:
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    "Madame Milner,
    vuole imparare una parola nuova?"
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    E io rispondevo "Sì certo!
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    (Risate)
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    Quante più possibile."
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    Quindi ne sono entrata a far parte.
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    Il francese diventava
    parte della mia vita,
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    mentre lo vivevo.
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    Mi ha arricchito molto,
    e ancora oggi,
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    ho amici di quegli anni,
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    e passo ogni Capodanno
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    con gli amici che ho conosciuto
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    in quei primi anni
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    perché i miei studenti
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    avevano solo un paio d'anni meno di me.
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    E questo è stato un inizio meraviglioso.
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    Ma certamente lo dovevo
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    alla valida formazione
    che avevo ricevuto
  • 3:50 - 3:52
    in francese
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    e che mi faceva capire a fondo
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    quanto fosse utile.
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    Ma in realtà
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    non ero mai stata in nessun posto
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    be', avevo attraversato l'Atlantico,
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    distanza enorme,
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    ma non mi ero mai addentrata in Europa.
  • 4:03 - 4:04
    Dopo qualche anno,
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    con qualche soldo in più,
    le cose migliorarono.
  • 4:07 - 4:09
    Fui persino invitata in Francia,
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    grazie al mio lavoro qui,
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    e lì, d'improvviso,
    ho trovato tanto calore.
  • 4:14 - 4:16
    La gente ti saluta,
  • 4:16 - 4:19
    basta fare qualche passo,
    e la gente ti saluta.
  • 4:19 - 4:20
    Ho anche scoperto,
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    vivendo in questo ambiente francese,
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    come la personalità
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    cambi anche un po'.
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    Lo sento, ogni volta che cambio,
  • 4:26 - 4:28
    e passo di continuo
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    dall'inglese al francese.
  • 4:29 - 4:31
    Non vi ho detto
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    che nel tempo libero,
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    durante la guerra, in Inghilterra,
  • 4:35 - 4:37
    avevo iniziato a imparare l'italiano.
  • 4:37 - 4:40
    Non lo parlavo perfettamente,
  • 4:40 - 4:43
    ma gli italiani furono molto accoglienti.
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    Avevo colleghi italiani,
  • 4:45 - 4:47
    e un giorno sono arrivata in Italia,
  • 4:47 - 4:49
    pensando di fare una lezione in francese,
  • 4:49 - 4:50
    perché mi avevano spiegato
  • 4:50 - 4:51
    che era più semplice dell'inglese
  • 4:51 - 4:52
    ma poi mi hanno detto:
  • 4:52 - 4:54
    "Brenda! C'è una sorpresa per te!"
  • 4:54 - 4:55
    "Abbiamo deciso che stasera
  • 4:55 - 4:57
    farai lezione in italiano."
  • 4:57 - 4:58
    (Risate)
  • 4:58 - 5:01
    E da allora, che lo crediate o no,
    l'ho fatto.
  • 5:01 - 5:04
    Ed è continuata.
  • 5:04 - 5:06
    Perciò io credo davvero nelle lingue
  • 5:06 - 5:09
    come ponte,
  • 5:09 - 5:12
    e come gioia per chi le parla.
  • 5:12 - 5:14
    Ma io sono una neuroscienziata,
  • 5:14 - 5:15
    cosa dice la neurologia
  • 5:15 - 5:17
    di utile sulla lingua?
  • 5:17 - 5:18
    Riguardo il passaggio continuo,
  • 5:18 - 5:20
    il passaggio che faccio ogni giorno,
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    dal supermercato al laboratorio,
  • 5:22 - 5:24
    dall'inglese al francese,
  • 5:24 - 5:26
    cosa ne dicono i neuroscienziati?
  • 5:26 - 5:28
    Dicono che fa molto bene al cervello,
  • 5:28 - 5:30
    si usano i lobi frontali
  • 5:30 - 5:31
    per fare questo tipo di passaggio.
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    È una specie di multitasking,
    non funziona solo con le lingue.
  • 5:34 - 5:35
    Nel mio caso è la lingua.
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    Ma fa bene al cervello.
  • 5:37 - 5:39
    Cos'altro sapete?
    Sapete che
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    se si ha l'Alzheimer,
  • 5:42 - 5:44
    essere bilingue non vi proteggerà
  • 5:44 - 5:46
    dal morbo, purtroppo.
  • 5:46 - 5:48
    Ma in presenza
    di questa terribile malattia,
  • 5:48 - 5:50
    può influenzarne il decorso.
  • 5:50 - 5:54
    Se si ha un cervello bilingue
    o multilingue,
  • 5:54 - 5:57
    il declino dell'Alzheimer,
  • 5:57 - 5:59
    per quanto inevitabile, rallenta.
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    Perciò secondo la neurologia
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    questa è una buona cosa.
  • 6:04 - 6:08
    Ma torniamo
    alla realtà quotidiana,
  • 6:08 - 6:10
    e al perché soprattutto noi,
  • 6:10 - 6:13
    nella splendida città di Montreal,
  • 6:13 - 6:14
    dovremmo interessarcene.
  • 6:14 - 6:18
    È che siamo qui,
    con questa possibilità,
  • 6:18 - 6:20
    non credo che sarei felice,
  • 6:20 - 6:22
    di vivere in una città monolingue.
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    Tornando nella mia amata Inghilterra,
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    un bellissimo paese sotto molti aspetti,
  • 6:27 - 6:29
    dopo un po' mi chiederei:
  • 6:29 - 6:31
    "Come mai tutti parlano inglese?
  • 6:31 - 6:33
    (Risate)
  • 6:33 - 6:35
    Vorrei sentire anche altro."
  • 6:35 - 6:37
    Certo, per strada a Londra,
    si può.
  • 6:37 - 6:39
    Ma solo ascoltare per strada
  • 6:39 - 6:40
    non è la stessa cosa.
  • 6:40 - 6:42
    Al supermercato
    è frustrante per me,
  • 6:42 - 6:45
    perché ci sono
    molti asiatici,
  • 6:45 - 6:47
    e sento questi suoni
  • 6:47 - 6:50
    melodiosi e variegati,
    che non posso isolare
  • 6:50 - 6:52
    e sono molto frustrata
  • 6:53 - 6:55
    ma anche eccitata.
  • 6:55 - 6:59
    Ma in una tale meravigliosa città,
    col suo richiamo,
  • 6:59 - 7:02
    perché noi della parte
  • 7:02 - 7:04
    anglofona della città
  • 7:04 - 7:05
    non usciamo più spesso
  • 7:05 - 7:07
    e non parliamo più francese?
  • 7:07 - 7:08
    Sono tanti i motivi.
  • 7:08 - 7:10
    Uno è che la gente ha paura
  • 7:10 - 7:12
    di fare degli errori.
  • 7:12 - 7:15
    Mi è successa una cosa
    curiosa ieri sera.
  • 7:15 - 7:16
    È successo davvero.
  • 7:16 - 7:19
    Stavo tornando dalle prove,
  • 7:19 - 7:20
    sono salita nell'ascensore
  • 7:20 - 7:22
    del mio palazzo
  • 7:22 - 7:24
    e un signore che incrocio molto poco,
  • 7:24 - 7:25
    visto che abbiamo orari diversi,
  • 7:25 - 7:27
    e che è un insegnante
  • 7:27 - 7:28
    della scuola francese,
  • 7:28 - 7:31
    è salito con me e ci siamo salutati.
  • 7:31 - 7:33
    Io ho detto, in francese:
  • 7:33 - 7:35
    "Oh, stavo parlando della sua lingua"
  • 7:35 - 7:36
    e lui ha risposto:
  • 7:36 - 7:38
    "Oggi, a scuola spiegavo,
  • 7:38 - 7:42
    che i bambini dovrebbero
    imparare tre lingue
  • 7:42 - 7:43
    prima dei sette anni
  • 7:43 - 7:45
    perché non sono coscienti di sé
  • 7:45 - 7:47
    e non hanno paura
    di commettere errori"
  • 7:47 - 7:48
    E io ho risposto:
  • 7:48 - 7:50
    "Dirò questa cosa domani."
  • 7:50 - 7:51
    (Risate)
  • 7:51 - 7:52
    È successo davvero ieri sera
  • 7:52 - 7:55
    e io ci credo fermamente.
  • 7:55 - 7:57
    Pensavo che molta gente...
  • 7:59 - 8:01
    uno dei problemi è che molti
  • 8:01 - 8:04
    trovano l'inglese superficialmente facile.
  • 8:04 - 8:05
    Quindi se si ha qualche dubbio
  • 8:05 - 8:08
    e si ha paura di parlare francese,
  • 8:08 - 8:09
    tedesco, italiano, o quello che è,
  • 8:09 - 8:12
    la persona dell'altro paese
  • 8:12 - 8:13
    ci viene incontro, in inglese:
  • 8:13 - 8:15
    "Non ti preoccupare del francese.
  • 8:15 - 8:16
    Parlo anche inglese."
  • 8:16 - 8:17
    E ci si tira indietro, pensando
  • 8:17 - 8:21
    di aver sbagliato, che si è fatto
    uno sforzo, ma di non dover provare oltre.
  • 8:21 - 8:23
    È un errore.
  • 8:23 - 8:25
    Abbiamo sentito oggi, come anche ieri,
  • 8:25 - 8:28
    abbiamo sentito persone dirci
  • 8:28 - 8:30
    che sbagliare è utile.
  • 8:30 - 8:33
    Gli psicologi sanno che gli errori
    ci servono per imparare.
  • 8:34 - 8:35
    Inoltre, sotto vari spetti,
  • 8:35 - 8:36
    parlare una lingua
  • 8:36 - 8:38
    non è solo imparare
  • 8:38 - 8:40
    il lessico, o la sintassi,
  • 8:40 - 8:41
    ma soprattutto esercitarla.
  • 8:41 - 8:43
    È come una capacità motoria.
  • 8:43 - 8:44
    Sapete molto bene
  • 8:44 - 8:47
    che non si migliora nello sport
    se non allenandosi.
  • 8:48 - 8:50
    Vi troverete in un contesto
  • 8:50 - 8:51
    e vi scoraggerete
  • 8:51 - 8:53
    se non provate davvero
    a usare la lingua
  • 8:53 - 8:56
    e a fare errori se dovete.
  • 8:56 - 8:58
    E poi, la ricompensa.
  • 8:58 - 8:59
    L'ampliamento della cultura,
  • 8:59 - 9:01
    l'accrescimento della conoscenza
  • 9:01 - 9:03
    di noi stessi è così emozionante,
  • 9:03 - 9:04
    e noi
  • 9:04 - 9:06
    che siamo qui oggi,
  • 9:06 - 9:08
    abbiamo il privilegio di essere
    in una città
  • 9:08 - 9:11
    in cui possiamo farlo di continuo,
  • 9:11 - 9:12
    camminando per strada,
  • 9:12 - 9:14
    mentre altre persone devono viaggiare
  • 9:14 - 9:16
    per avere l'opportunità
  • 9:16 - 9:18
    di parlare un'altra lingua.
  • 9:18 - 9:21
    Quindi approfittiamo della nostra fortuna
  • 9:21 - 9:22
    e per favore
  • 9:22 - 9:25
    inoltriamoci in una Torre di Babele
  • 9:25 - 9:27
    e parliamo quante più lingue possibile
  • 9:27 - 9:28
    gli uni con gli altri.
  • 9:28 - 9:30
    Fa bene al cervello,
  • 9:30 - 9:31
    fa bene all'umore,
  • 9:31 - 9:33
    fa bene alla società.
  • 9:33 - 9:34
    Grazie.
  • 9:34 - 9:37
    (Applausi)
Title:
La lingua: un ponte verso gli altri | Brenda Milner | TEDxMcGill
Description:

La Dott.ssa Brenda Milner, ricercatrice e docente di neurologia e neurochirurgia della McGill University, è una pioniera nell'ambito delle neuroscienze. Conduce ricerche sulle neuroscienze cognitive della memoria, in cui si usano strumenti estremamente sofisticati come la risonanza magnetica e la tomografia per ricercare le aree del cervello responsabili del linguaggio. Brenda Milner studia anche il ruolo dell'ippocampo destro nella memoria della localizzazione spaziale degli oggetti. Grazie al suo lavoro e alla sua competenza ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti, significativi contributi ed è stata insignita della laurea Honoris Causa da oltre 20 diverse università.

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDxTalks
Duration:
09:44

Italian subtitles

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